Di Oriana Virginia Escalona. Gli affitti per gli studenti universitari continuano ad aumentare vertiginosamente, negli ultimi anni in media sono aumentati del 25%. Tra le città più costose troviamo Milano con una media di 626 euro al mese per una stanza singola, a seguire bologna (482 euro) e Roma (463 euro).
Il problema degli affitti inoltre non è legato solo all’aumento dei prezzi ma al fenomeno del pagamento in nero, con proprietari che la maggior parte delle volte non fanno contratti per evitare di pagare le tasse. Fenomeno che rende ancora più precaria la situazione dei giovani, obbligati non solo ad accontentarsi di vivere in situazioni poco dignitose, dovendo pagare affitti altissimi e caparre di almeno 3 mensilità, ma inoltre come ciliegina sulla torta non sono neanche tutelati legalmente e rendendo a tratti impossibile poter accedere a sostegni come i contributi affitto.
Il primo simbolo di protesta è stata una tenda piantata davanti al politecnico di Milano da Ilaria Lamera, da quel giorno ha preso vita un movimento di protesta studentesco. Gli studenti di più di 25 atenei italiani hanno manifestato nelle piazze il diritto allo studio sancito dalla Costituzione; tuttavia, a un anno di distanza dall’inizio delle proteste il Governo non ha fatto nulla al riguardo.
Questa situazione rappresenta una vera e propria emergenza sociale ed economica, insieme all’aumento degli affitti aumentano le disuguaglianze sociali, ormai studiare non è più un diritto di tutti ma un privilegio per chi si può permettere di pagare affitti così elevati.