Di Matteo Papasidero. Tutti i match post disastro europeo hanno un comun denominatore: l’Italia gioca bene.L’Italia batte 4-1 Israele allo Stadio Friuli di Udine grazie ai goal di Retegui, Di Lorenzo, Frattesi e poi ancora Di Lorenzo, confermando la vetta della classifica nel girone di Nations League. L’avversario, è vero, era modesto, ma si vince sempre contro chi si ha di fronte, ed Israele poteva essere un avversario scomodo ma è stato adeguatamente servito e liquidato con gran merito dagli azzurri
La reazione all’indecorosa prestazione di questa estate sembra stia arrivando, più che dal punto di vista calcistico, dal punto di vista mentale.
Il gruppo nel calcio è tutto, e spesso avere uno spogliatoio unito è quasi più importante di avere una rosa ben attrezzata, lo sa bene mister Mancini che nel 2021 con un clima quasi da gita liceale, tra scherzi e risate generali, è riuscito a portare gli azzurri sul tetto d’Europa compiendo una vera e propria impresa.
C’è caso che  Spalletti abbia capito proprio questo ed abbia allentato la pressione sui ragazzi, perché a differenza dell’ultimo europeo giocato, chi va in campo sembra più libero di esprimersi e sopratutto sembra divertirsi. Quando si diverte chi va in campo si divertono anche i tifosi che guardano, perché le giocate vengono più naturali e nessuno ha paura di osare, quasi come fossero immersi in un gaudio di leggerezza in cui nessuno teme l’errore.
L’altro dato sono i risultati, in quattro partite disputate l’Italia non hai mai perso, cosa non banale se si considera il livello delle avversarie: tolto Israele, si è dominato con la Francia ed espresso un ottimo calcio – finché si è rimasti in parità numerica – contro il Belgio, vanificando sì i due goal di vantaggio ma riuscendo ad evitare la sconfitta. Anche da qui si vede la maturità di una squadra: quando si capisce che è meglio limitare i danni e salvare il salvabile, piuttosto che rischiare di perdere tutto quello che di buono era stato fatto nella prima metà di gara, significa che c’è consapevolezza e testa oltre a voglia e tecnica.
Qualcosa da migliorare c’è , l’Italia alterna sprazzi di grande calcio a momenti di amnesia ed incomprensione, ma al netto di una prestazione come quella mostrata contro Israele questo non può rappresentare nulla di preoccupante e non mette in dubbio una certezza: vetta nel girone, 10 punti, nessuna sconfitta.
Se non è questa la strada della redenzione, perché è vero è presto per dirlo, manca davvero poco. Riconquistare la fiducia e l’amore degli italiani passa – inevitabilmente – dalla qualificazione al prossimo mondiale, e la banda Spalletti sembra lo stia capendo molto bene.

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