Di Natalia Usciuc. Un sistema che sfrutta, ingabbia e riduce le donne come oggetto di piacere e il loro corpo da consumare e poi dimenticare. Sono esseri umani, donne con un sogno, una famiglia, una storia che hanno diritto di vivere ed essere libere, libere da un sistema che le considera merce di scambio da cui trarne profitto.
Parliamo di donne spesso molto giovani ,vittime e schiave di trafficanti, costrette e vendersi subendo abusi e minacce.
Non c’è nulla di consensuale, come ci vogliono far credere. Molto spesso sono donne giovani che non hanno alternative, spinte per necessità in un mondo crudele e vergognoso che le costringe a scegliere di stare in strada per attirarre clienti. A mantenere vivo questo sfruttamento sono infatti proprio loro, i clienti, che per assurdo alle volte sono li per loro “divertimento” o per “piacere” e comprano i loro corpi alimentando sempre più questo sistema
La prostituzione è il riflesso di una società che, ancora oggi, vede la donna come oggetto, che sostiene questo sistema restando in silenzio e guardandolo con indifferenza, un sistema che distrugge la speranza e la vita di queste donne.
E un fenomeno che conosciamo ormai da molti anni, sono anni che molte donne per vivere sono costrette a farsi comprare da uomini che non sanno valorizzarle e proteggerle e non è mai cambiato nulla, anzi, con l’evoluzione della tecnologia ha assunto nuove forme. Accanto alla prostituzione in strada esiste quella online:siti web, social media e altre piattaforme online poco controllate che permettono un commercio meno visibile ma anche più pericoloso per le donne che le rende sempre meno protette e più sole.
Ogni giorno una donna che si sveglia e pensa che la sua vita le è stata strappata e consegnata in pasto uomini crudeli e spietati. Uomini che, purtroppo, non pensano ai rischi, alle paure, al timore che possono provare, ai pericoli per la loro salute e a come vengono giudicate e derise giorno dopo giorno da persone, tra cui anche donne, che invece di denunciare e aiutare le guarda con occhi giudicantif
Queste non sono donne che hanno scelto. Nessuna donna sceglierebbe volontariamente di rischiare la vita e la propria salute con degli sconosciuti, gli stessi sconosciuti che hanno dovuto pagare per comprare il possesso del suo corpo.
Sono donne che molte volte si sentono umiliate e abbandonate ,eppure, tutto questo avviene sotto i nostri stessi occhi e nessuno fa nulla, questa indifferenza sociale è ciò che preoccupa maggiormente. Dobbiamo smetterla di normalizzare. Proteggiamo queste donne e ridiamo loro la speranza di vivere e di cambiare. È tempo di insegnare agli uomini il valore di una donna e ricordargli che la sua bellezza e il suo corpo non hanno un prezzo.