Di Ilaria Granieri. È successo di nuovo, nella serata del 18 Ottobre in un paese in provincia di Lecce, una ragazza di appena 12 anni è stata violentata da un gruppo di ragazzi tutti minorenni.
Doveva essere un semplice appuntamento tra adolescenti, che si è rivelato ben presto un incubo consumato alle spese della ragazza, perchè ad aspettarla non c’era solo il ragazzo di 16 anni con cui si era data appuntamento, ma altri due amici di 14 anni che hanno abusato di lei, per poi derubarla portandole via soldi e telefono.
Da una prima ricostruzione sembrerebbe che il 16enne non abbia nemmeno partecipato direttamente all’abuso, ma che sia rimasto a guardare gli amici compiere e consumare quest’atto di violenza sessuale, una scelta che ha cambiato per sempre la vita della ragazza.
Fortunatamente la 12enne è riuscita a reagire dove a dimostrarlo sono i segni riportati sulle braccia, dovuti al tentativo di divincolarsi, per poi fuggire tornando a casa, dove avrebbe confessato l’accaduto prima a sua cugina e poi a suo padre.
Oltre alla gravità delle azioni compiute dai tre minorenni, si sta indagando per capire se c’è stata premeditazione nell’organizzazione da parte dei ragazzi.
L’ennesima scelta in questo caso di un ragazzino, di sovrastare la libertà e la fiducia, di una ragazza ancora troppo immatura per la sua giovane età, che si trova troppo presto a conoscere e ad affrontare il trauma della violenza.
Ci si chiede come sia possibile che dei ragazzi così giovani, siano capaci di un atto tanto grande e violento, quale pensiero li abbia spinti a questo, con l’aggravante di averlo anche premeditato, perchè sconcerta sapere che un 16enne sia già capace di tanto, malgrado la società che stiamo vivendo e che ci circonda.
Qualunque sia il motivo che ha spinto questi ragazzi a compiere uno stupro su una ragazza altrettanto piccola, bisogna condannare l’intenzione oltre che al reale gesto.
Qualunque sia l’età o il pretesto, si deve essere consapevoli delle scelte che si compiono, soprattutto quando sono scelte che minano la libertà altrui, nel momento in cui si sceglie di agire, bisogna prendersi la responsabilità e la conseguenza, di quelli che sono atti di violenza ignobile.