Di Lorenzo Andreini Quando lo sport che ami diventa una seconda famiglia. E’ quello che abbiamo potuto vedere in diretta la scorsa notte nella partita tra Los Angeles Lakers e Minnesota Timberwolves del massimo campionato di basket statunitense (NBA). Non è stata una semplice partita a suon di canestri, che ha visto vittoriosi i padroni di casa, ma è una partita che entra di diritto nella storia di questo sport. Padre e figlio fanno il loro ingresso in campo insieme, parliamo di Lebron e Bronny James: Lebron non ha bisogno di presentazioni, 4 volte campione NBA, 4 premi MVP, primo giocatore della storia a raggiungere 30.000 punti, 10.000 rimbalzi e 10.000 assist. Per quanto riguarda Bronny, nasce nel 2004 in Ohio, ha praticato molti sport dal calcio al basket, ma era sotto gli occhi di tutti che con il parquet avesse una sintonia diversa. Tutta la sua carriera sembrava già a rischio nonostante la giovane età, quando nel luglio 2023 durante un allenamento Bronny cade sul pavimento della palestra; successivamente si venne a sapere che aveva avuto un arresto cardiaco. Farà il suo debutto collegiale appena 5 mesi dopo l’accaduto. A maggio di questo anno è stato autorizzato dal punto di vista medico a poter far parte del draft NBA (evento dove le 30 squadre possono scegliere nuovi giocatori). Riceve molti inviti da varie squadre ma prende in considerazione solo due nomi: i Suns (Phoenix, Arizona) e i Lakers dove milita anche il padre; a giugno del 2024 viene selezionato come 55ª scelta dai Los Angeles Lakers. Ed è in questo momento che inizia il sogno: James, che ha sempre messo al primo posto la famiglia, vede suo figlio iniziare nella squadra che ha fatto di lui una delle icone più incisive nella storia del basket. Una seconda casa, i Lakers, che dopo il “fenomeno James” accoglie suo figlio, “il Predestinato”, James Jr. pronto a seguire le orme del padre. Che continuerà o meno la carriera nei Los Angeles Lakers una cosa è certa: Bronny ha scelto il basket e questo dimostra che a volte la passione per uno sport si tramanda di padre in figlio, e perché no, alle generazioni future. Magari, chissà, ci troviamo davanti ad una nuova stella dell’NBA.

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