Di Laura Zogorean. Una vicenda a cui purtroppo non si dà più peso, diventata quasi una banalità, la pirateria stradale è ormai all’ordine del giorno, le vittime sono innumerevoli e quasi non vi si fa più caso. Le vite rubate in strada senza pietà sono numeri da aggiungere ai necrologi sotto l’indifferenza di molti, ma Maria Luisa Di Fiore la differenza l’ha fatta eccome. La donna cinquantenne originaria di Isernia è rimasta coinvolta in un tragico incidente lo scorso 17 ottobre a Pescara; doveva essere un momento di ritrovo famigliare assieme alle due figlie che studiano lì, ma ben presto il sogno si è trasformato in un incubo. Stava attraversando le strisce pedonali sul lungomare della città, quando è stata travolta da un’auto pirata il cui conducente è un ragazzo di appena 21 anni, fuggito senza prestare soccorso, il giovane si è costituito alle autorità locali solamente il giorno dopo e successivamente accusato di omicidio, mentre per la donna ormai la speranza di sopravvivere si stava dissolvendo lentamente. Nonostante la prontezza dell’equipe medica, che si è subito messa all’opera per eseguire un delicato intervento cardio chirurgico, Maria si è spenta dopo quattro giorni di ricovero nell’ospedale “Santo Spirito” di Pescara. Nonostante l’immenso dolore e la rabbia della famiglia, i parenti della vittima hanno comunque deciso di compiere un atto altrettanto compassionevole e generoso: donare gli organi della donna, contribuendo così a salvare la vita a ben quattro persone. Tra gli organi trapiantati erano presenti i reni, il fegato, le cornee ma soprattutto il cuore donato a Napoli, ed è commovente pensare che nonostante la morte cerebrale di Maria Luisa, il suo cuore batta ancora forte. Non sempre il male provoca altro male e questa straordinaria ,seppur triste storia ne è la conferma di cui protagonista una magnifica famiglia.
- Autore dell'articolo:Marco Palma
- Articolo pubblicato:8 Novembre 2024
- Categoria dell'articolo:Cronaca nera