Di Giulia Frigeri. L’ennesimo anno segnato da violenze brutali e gratuite contro le donne, vite spezzate da chi avrebbe dovuto proteggerle e amarle.
La violenza contro le donne non è più una sorpresa. È un’epidemia che si diffonde giorno dopo giorno, una realtà che è diventata, purtroppo, parte integrante della nostra cronaca.
Rosa D’Ascenzo, Aurora Tina, sono solo due di una lunghissima lista di nomi, ma qui non si parla di numeri, si parla esistenze strappate, annullate. E’ troppo facile sfogliare le notizie e poi continuare come nulla fosse, come se quelle storie fossero distanti. No, sono qui, fanno parte di noi. Le donne abusate, violentate, uccise sono le nostre sorelle, amiche, vicine, potremmo addirittura essere noi. La mia sensibilità non è abbastanza, la nostra non è abbastanza, perché ogni giorno qualcuna di loro non ce la fa, finisce dimenticata, coperta dal peso di silenzi, di scuse, di chi avrebbe potuto ma non ha voluto fare di più.
Non basta indignarsi la prima settimana e poi tornare a far finta di niente, non basta parlare di leggi e giustizia, dobbiamo smettere di trovare scuse e iniziare a dare più importanza alla nostra umanità, alla nostra dignità.
Le donne devono poter vivere senza paura, perché questo dolore ci appartiene, è di tutti noi, e ignorarlo, lasciarlo andare, non è solo disinteresse, ma è complicità.
Non se ne può più di leggere il tragico resoconto quotidiano di violenze, di donne capitate, come dicono alcuni, “nel momento sbagliato”. Ma non esiste nessun momento sbagliato che possa giustificare uno schiaffo, un’umiliazione, un omicidio. Non possiamo permettere che questa storia continui a lungo. È ora che ognuno di noi si alzi e scelga di difendere le donne, serve un impegno senza scuse, perché ogni altra soluzione è solo un’ulteriore sconfitta.