Di Mayla Cilla. Controllo, gelosia, possesso, disuguaglianza e ossessione sono tutti termini che ci conducono ad un doloroso e straziante atto di violenza, il femminicidio. Si tratta di un fenomeno che non conosce confini geografici, culturali o sociali ma di una disuguaglianza di potere tra i sessi, purtroppo ancora troppo evidente. Tutto questo consiste nell’omicidio di una donna, solamente perché si vuole avere il controllo e il possesso di quest’ultima. Prima che venga compiuto l’atto finale il femminicidio è però spesso preceduto da violenza fisica, psicologica, sessuale di cui molte donne non parlano per paura, ma la cosa che bisogna capire è che si tratta solo di questione di tempo prima dell’omicidio stesso. Alcune donne invece scelgono un’altra strada, rompono il silenzio e denunciano, cercano aiuto nelle istituzioni, ma purtroppo molto spesso non vengono ascoltate. Questa è la descrizione della storia di Giulia di Sabatino, una delle tante donne vittime di femminicidio. Giulia era una giovane donna di 31 anni determinata, amava la vita ed era piena di sogni ma tutto questo le è stato strappato dal suo ex compagno nel 2017. L’uomo di 37 anni l’aveva minacciata e perseguitata per mesi. Giulia però aveva avuto il coraggio di chiedere aiuto, lo aveva denunciato più volte senza però riuscire ad ottenere nulla, senza riuscire a liberarsi da quell’uomo tanto violento quanto disumano. Infatti il giorno dell’omicidio il suo ex compagno, accecato dalla rabbia, l’ha uccisa brutalmente a sangue freddo, le ha sparato un colpo d’arma da fuoco. Le istituzioni non sono state in grado di aiutarla. Questi episodi si ripetono troppo frequentemente, e poi ci domandiamo ancora perché alcune donne non hanno il coraggio di rompere il silenzio. È fondamentale un cambiamento culturale che coinvolga l’intera società, a partire dalle istituzioni e dalle pene più severe e dure questo perché le leggi contro la violenza di genere sono ancora troppo leggere. Inoltre non bisogna normalizzare più la violenza. La violenza contro le donne è spesso considerato un problema privato e non un problema dell’intera società che oggi ci circonda. Sono state addirittura scritte delle canzoni che incitano al possesso della donna, come se fosse un oggetto con cui farci quello che si vuole. Il problema è che queste canzoni vengono ascoltate da tantissimi adolescenti, che purtroppo alcune volte prendono le parole della canzone alla lettera. Sfortunatamente i casi di femminicidio non smettono di esserci, ogni giorno si sente una nuova donna vittima di questo orrore, di questa crudeltà. Ogni donna uccisa è una vita spezzata, un grido di dolore, un sogno infranto, una famiglia distrutta ed una sconfitta per la società. Si tratta di un dolore troppo forte anche per i parenti e gli amici della vittima. Bisogna combattere ogni forma di violenza e lavorare tutti insieme per far sì che fatti del genere non accadano più. Queste donne vittime di femminicidio dovranno essere ricordate per sempre per un futuro migliore, sicuro e senza disuguaglianze.