Di Manuele Iunco. L’Inter si perde in un secondo tempo opaco, vedendo sfumare l’occasione di allungare in classifica sul Napoli. Decisivi sono stati i cambi effettuati dall’allenatore rumeno dei crociati, Christian Chivu (tra l’altro ex giocatore nerazzurro), che ha inserito a partita in corso, sul risultato di 0-2, l’argentino Bernabé e lo svedese Ondrejka, i quali hanno di fatto firmato il pareggio.

Il calo della squadra milanese nella ripresa è stato evidente: segnale di una squadra stanca, che sta cercando di proseguire la propria corsa su tre fronti. A questo si aggiunge la frettolosa decisione di sostituire a inizio secondo tempo quattro uomini chiave come Bastoni, Calhanoglu, Dimarco e il capitano Lautaro Martínez. Una scelta che si è rivelata suicida ai fini del risultato e che ha mostrato un’evidente sottovalutazione del Parma, squadra affamata di punti e in lotta per uscire da una zona pericolosa della classifica. I ducali hanno giocato al meglio le proprie carte, riuscendo almeno a strappare un punto.

L’assenza in panchina del leader Simone Inzaghi si è fatta sentire: è mancata la sua guida carismatica nei momenti di difficoltà. Ma conoscendone il valore, il calcio proposto e la determinazione, starà già sicuramente pensando al prossimo impegno; forse il più importante della stagione, sicuramente il più affascinante, il quarto di finale di Champions League nella bolgia dell’Allianz Arena.

Tornando al campionato, l’Inter nella prossima giornata ospiterà il Cagliari, una squadra che spesso regala sorprese. Sulla carta sarà una sfida abbordabile in chiave scudetto, ma come abbiamo già notato, in questa Serie A nessuna squadra è da sottovalutare. Tanto più se ci sono sfide europee nel mezzo, che inevitabilmente spingono l’allenatore a far rifiatare i giocatori cardine.

Da qui alla fine della stagione ne vedremo delle belle, ma una cosa è certa: anche quest’anno l’Inter sta dimostrando onore e determinazione, sudando in tutte le competizioni ancora in corso e alla portata. Con il suo gioco proverà a portare a casa qualche trofeo importante, o magari, chissà,  far sognare i propri tifosi con un nuovo triplete, proprio come 15 anni fa.

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