Di Matteo Forte. Ci vuole una rivoluzione, serve un cambiamento. Dall’inizio del campionato troppi errori, che condizionano fortemente l’andamento delle partite, ogni match un regolamento diverso, definito ”soggettivo” che porta confusione generale.

Parlano giocatori e allenatori, che definiscono la terna arbitrale non da Seria A.

Dall’inizio del campionato ogni partita è stata vittima di contestazioni dentro e fuori dal campo, gli arbitri in totale confusione che partita dopo partita perdono la loro identità.

Si chiede un cambiamento che però deve partire dall’alto, Gianluca Rocchi designatore degli arbitri non ha più scuse, non può più venire in conferenza a promettere che avvera questo cambiamento, le società non lasceranno altro tempo, dal prossimo anno serve cambiare aria, servono arbitri e soprattutto signori o ragazzi che abbiano “carattere” che abbiano una propria identità, che sappia tenere le redini della partita.

L’andamento generale della terna è iniziato a cedere con l’arrivo del VAR oggetto fondamentale per il calcio moderno, ma che crea ancora tanta confusione sulla modalità di utilizzo, portando gli arbitri ad adagiarsi su esso, perdendo potere decisionale in campo.

Bisogna quindi avviare una rivoluzione che deve partire da un regolamento stabile e non soggettivo e un cambio radicale di tutta la terna arbitrale così da riportare la Seria A a grandi livelli.

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