Di Jacopo Borelli. È una settimana di crescente attesa quella di Lorenzo Musetti. Dopo aver raggiunto la finale al Master 1000 di Montecarlo e ottenuto il suo best ranking in carriera potrebbe agguantare la top ten a seconda dei risultati di Barcellona. Sicuramente è un ottimo momento per il tennista toscano, come ottimo è il torneo che ha disputato collezionando risultati sorprendenti. Il livello è stato molto alto fino alla finale dove, dopo una partenza sprint e aver conquistato il primo set è stato costretto ad arrendersi ad un campione come Alcaraz e alla cattiva sorte. Perché nel suo miglior momento ha accusato un problema muscolare alla coscia che ha condizionato il resto della gara.
Musetti non ha cominciato il 2025 nel migliore dei modi faticando nei primi match sul cemento senza conquistare risultati significativi. D’altronde le aspettative e le pressioni sul tennista classe 2002 si sono sensibilmente alzate visto l’esito della passata stagione. La semifinale raggiunta a Wimbledon e la storica medaglia di bronzo ottenuta alle Olimpiadi di Parigi hanno determinato una crescita sensazionale per l’azzurrino. Montecarlo ha segnato una grande ripresa e un segnale forte di affermazione. Con l’inizio della stagione su terra rossa, superficie ideale per il suo modo di giocare, Lorenzo è pronto a traguardi ancora più importanti.
Il tennista carrarino infatti comincia a giocare in ”casa”. La terra battuta è sempre stato il suo porto sicuro dove ha la possibilità di esprimere al massimo tutto il proprio repertorio tecnico. Destrimano, il suo marchio di fabbrica è il rovescio a una mano che rimane tra i migliori del circuito. Grande precisione e sensibilità nelle giocate, l’eleganza è da sempre un tratto che lo contraddistingue.
Forse la ricerca di un tennis eccessivamente estetico ha rappresentato un limite per lo sviluppo di un talento come lui. Non mancano infatti notevoli punti deboli. Sicuramente una tenuta mentale e fisica non all’altezza dei grandi campioni e non grande freddezza nel gestire i momenti clou. Pensiero che condivide anche il suo coach, Simone Tartarini, che ha ideato specifici allenamenti con lo scopo di incrementare la sua resistenza nei grandi tornei e la forza esplosiva.
Il supporto del tifo azzurro non è mai mancato per uno dei gioielli del tennis nostrano. Il talento è cristallino ma per vedere espresso il suo massimo potenziale manca qualcosa. Sempre qualcosa. Perché nonostante si veda tutta la classe di cui dispone, il fuoco negli occhi di un ragazzo che ha tutto per arrivare a livelli altissimi è fondamentale. Forse la cosa più importante alcune volte.
Il futuro è dalla sua parte e l’attenzione su di lui ci sarà sempre. È la magia di questi giocatori che tiene incollati allo schermo e difficilmente ciò potrà cambiare. La crescita è iniziata e la speranza è che la sorte sia clemente. Nonostante le ombre si attanagliano ancora su di lui la stella di Musetti è pronta a brillare.
Sport/Tennis: Musetti, un talento tra luci e ombre