Di Danilo Napoleoni. Dov’è finito il rispetto? Questa è la domanda che dobbiamo farci tutti noi, perché il rispetto non è equo per tutti?. Dopo questo fine settimana di Serie A è accaduto un fatto alquanto discusso da tutto il mondo del calcio.

Tutto inizia Giovedì 24 aprile, tutto il mondo del Lecce Calcio si sveglia con una notizia straziante, lo storico fisioterapista Graziano Fiorita si è spento nella notte a soli 47 anni nell’incredulità di tutti, giocatori staff e dirigenza tutta è sconvolta, subito la Lega Serie A si è mossa e rinvia la partita tra Atalanta e Lecce in programma Venerdì 25 Aprile alle ore 20:45, la partita è rinviata a data da destinarsi. La decisione, ovviamente, è stata subito accettata dall’Atalanta che si è stretta al cordoglio per la perdita e si è messa a disposizione per qualsiasi data, essendo impegnata solo nel campionato.

Tutti si aspettavano una data lontana, invece la lega ha deciso che la partita andava recuperata subito, spostandola a Domenica 27 ore 20:45, la notizia ha generato subito scalpore tra tutti poiché tra la morte di Graziano e la partita sarebbero passati pochi giorni. La domanda lì è sorta a tutti spontanea, perché tutta questa fretta? Dopo la morte del Papa il calendario è stato completamente stravolto con gare che sono state posticipate, ora perché non spostare la partita in una data più lontana, entrambi i club coinvolti non hanno altre competizioni da giocare quindi c’erano molte date a disposizione. La risposta del club salentino ha dichiarato che Domenica non sarebbero stati presenti a Bergamo per disputare la partita, anche a costo di perdere la gara a tavolino, il gesto era stato programmato per motivi morali, uniti tutti dal dolore per loro non era giusto giocare a così poco tempo dalla morte di Graziano.

Dopo alcuni interventi esterni il Lecce ha deciso di presentarsi, contro la loro voglia, per giocare il match, però lo ha fatto non rimanendo in silenzio, la squadra ha deciso di giocare la partita con una maglia senza colori, tutta bianca e senza alcun tipo di sponsor o stemma, con solo una frase scritta “NESSUN VALORE, NESSUN COLORE” un messaggio forte e chiaro riferito alla lega, definita senza valori. Oltre al danno subito c’è anche la beffa, il Lecce ora rischia di essere sanzionato per questo gesto con un’ammenda e una multa di 200 mila euro, decisione che ha fatto infuriare tutti i tifosi, non solo quelli del Lecce.

Dall’altra parte, quella sponda Atalantina, c’è stata solidarietà con il Lecce, il club bergamasco ha deciso di non portare il tifo organizzato allo stadio, di non sventolare bandiere e di non intonare cori per tutta la partita, insieme ad una coreografia con un nastro nero di lutto. Perché? Perché creare tutto questo, semplicemente bastava avere buon senso, aspettare che il dolore di una società diminuisse e spostare la partita più in là, in date più lontane, e invece no si è dovuto andare contro l’opinione di tutti, contro ogni legge morale pur non stravolgere il calendario; e allora i cori che sentiamo in ogni stadio d’Italia contro la Lega forse per una parte sono giusti.

Ricordiamo le persone nel modo corretto, forse la lega deve rivedere un pò i suoi termini di giudizio, come quando non dedicò neanche un minuto di silenzio per i tre ragazzi, tifosi del foggia, morti mentre tornavano da una partita della loro squadra, o come fece anche con Bruno Pizzul pezzo sacro del calcio e della radiocronaca sportiva, non ricordandolo neanche lui con un minuto di silenzio.

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