Di Samuele Moretta. A 17 anni gioca con la calma dei grandi e la magia dei fuoriclasse, “uno come Yamal nasce ogni 50 anni”.
Non sembra umano. C’è qualcosa in Lamine Yamal che sfugge alla logica, al tempo e persino all’età. A vederlo giocare non diresti mai che abbia diciassette anni. Dribbla, pensa, inventa come se fosse atterrato da un altro pianeta dove il calcio si gioca ad un livello superiore. È è un alieno in mezzo a uomini normali.
Mercoledì scorso questo fuoriclasse ha incantato il Montjuic a suon di giocate fuori dal comune, sembrava che in campo non corresse ma scivolasse per quanto fosse rapido nei movimenti. Il prodigio della Masia blaugrana si è caricato nella serata più importante della stagione, e soprattutto della sua precoce carriera, tutta la squadra sulle spalle. E lui che ha dato la scossa che poi ha condotto il Barcellona, sotto 2-0 in quel momento, a recuperare la partita fino al momentaneo 2-2. Yamal firma il gol dell’1 a 2 con una serpentina che ricorda quella che per anni i tifosi del Barcellona hanno visto ad un alieno argentino con la 10 sulla schiena, ma occhio a non fare allusioni troppo azzardate, anche se i primi passi della sua breve carriera, fanno sperare in qualcosa di davvero enorme. L’allenatore dell’Inter, Simone Inzaghi, ha nel post-partita usato parole al miele per Yamal, e senza usare mezzi termini, si è lasciato andare nell”affermare che “uno così nasce ogni 50 anni”. Il tecnico Piacentino, ha affermato anche di aver preparato la partita mettendo addirittura 3 uomini in copertura del talento prodigio blaugrana. Anche il difensore italiano dell’Inter, Alessandro Bastoni, lascia nella conferenza stampa post partita un giudizio su Lamine, affermando che “è pazzesco per quello che fa in campo, che abbia solo 17 anni”. Perché di Yamal colpisce il talento fuori da ogni logica, ma soprattutto la sua maturità, che nel mondo del calcio, soprattutto alla sua età, non è poi così comune. Anche i grandi del calcio non sono rimasti indifferenti al talento della Masia. Dal divano di casa, Erling Haaland si è detto quasi incredulo:” Questo ragazzo è incredibile”. E non si e tirato indietro nel dare elogi al baby fenomeno, neanche Thierry Henry: “Quello che sta facendo è semplicemente anormale. Pensavi di aver visto visto tutto con Messi, Pelé, ma poi arriva Yamal”. Ma tecnici, calciatori e leggende del calcio non sono stati gli unici ad incoronare, nella notte della semifinale d’andata di Champions League, ad incoronare il “talentissimo” blaugrana. Infatti, i media internazionali non sono stati da meno, definendolo “extraterrestre” ed “indomabile”. A 17 anni anni Lamine sta riscrivendo le gerarchie del calcio mondiale. E quando un talento così cristallino esce dalla masia del Barcellona ad un’età così, i paragoni sicuramente non attendono ad arrivare, soprattutto perche il nome di Messi aleggia sempre nelle parti di Barcellona, ma questo è inevitabile ogni volta che un fuoriclasse così giovane esce dall’accademia del Barca. Ma Lamine non è Messi, e forse è proprio questo il punto. Non deve esserlo. I paragoni servono più a chi sta fuori, piuttosto che al ragazzo che e dentro il campo. Messi era un prodigio irripetibile e dal talento che solo “Dio” ha potuto dargli, ma Lamine è e un’altra storia. E la sua storia. Yamal deve avere il diritto di costruirsi la propria storia. Volergli cucire addosso un passato così ingombrante rischia solo di soffocare ciò che di unico sta crescendo. Lamine non è solo un talento precoce, am è un segnale che il calcio, ogni tanto sa ancora stupirci. Soptayytio in un’epoca in cui tutto sembra già visto, Yamal è una ventata d’aria fresca per tutto il mondo del calcio. Non sappiamo dove arriverà, ma tanto vale godersi il viaggio lascando al ragazzo il modo di realizzare la sua luminosissima carriera. Non possiamo altro che guardare mentre questo alieno riscrive le regole dello sport più bello del mondo. E ricordatevi che lui non e il nuovo messi, ma il primo Lamine Yamal.