Di Aurora De Benedictis. Anche quest’anno, il Met Gala ha acceso i riflettori sulla scalinata del Metropolitan Museum di New York. La sera del 5 maggio 2025, sotto una pioggia insistente, le star del mondo della moda, del cinema e della musica si sono presentate puntuali all’evento più atteso dell’anno. Ma questa volta, qualcosa è stato diverso. Il tema scelto per la serata era potente, carico di storia e significato: Superfine: Tailoring Black Style, un omaggio alla moda black, alla sartoria come espressione di identità, orgoglio e resistenza da parte degli uomini neri negli Stati Uniti e nella diaspora africana.
Il dress code era chiaro: Tailored For You, cioè “fatto su misura per te”. Non solo abiti eleganti, ma look che raccontassero qualcosa di personale. Un invito a mostrarsi con sincerità, usando lo stile come forma di comunicazione. Ci si aspettava una sfilata di look forti, creativi, mai visti prima. Ma quello che si è visto sul tappeto blu del Met è stato qualcosa di più sobrio, più composto, quasi trattenuto.
Molti hanno scelto outfit in perfetto stile sartoriale: completi raffinati, spesso ispirati agli anni ’70, con dettagli come cappelli portati inclinati, gilet, cravatte e scarpe lucide. I colori più usati? Bianco e nero. Tutto molto elegante, certo, ma anche prevedibile. In molti casi sembrava quasi di vedere versioni diverse dello stesso abito. La voglia di sorprendere, che di solito fa parte dell’anima del Met Gala, è sembrata mancare. Come se il timore di non rendere giustizia a un tema così importante avesse frenato la creatività.
Eppure, qualche eccezione c’è stata. Colman Domingo, uno dei conduttori della serata, ha indossato una maestosa cappa plissettata firmata Valentino, ispirata al grande André Leon Talley, una leggenda del giornalismo di moda. Un omaggio elegante e pieno di significato. Rihanna, anche lei tra i conduttori, ha sorpreso tutti annunciando la sua terza gravidanza con un look costruito con intelligenza e ironia: una camicia aperta che lasciava vedere il pancione, un cravattino a pois e un cappotto portato sciolto, tutto pensato per raccontare una nuova maternità senza rinunciare allo stile. Halle Berry ha riportato il suo spirito da Catwoman sul red carpet con un abito nero trasparente e brillante, mentre Madonna ha reinterpretato il dandismo afroamericano con un completo bianco, papillon e guanti, completato da un sigaro, come solo lei sa fare.
Anche Zendaya si è distinta, pur restando fedele a uno stile più sobrio: un completo Louis Vuitton con pantaloni a zampa e gilet, impreziosito da un grande cappello bianco in feltro. Un look pulito, elegante, d’impatto, che ha centrato il tema con semplicità. Tra le donne, va citata anche Gigi Hadid, in un abito oro metallizzato Miu Miu, e Nicole Kidman, impeccabile ma forse troppo classica nel suo abito bustier Balenciaga.
Un altro momento da ricordare è stato quello di Alicia Keys e del marito Swizz Beatz, in outfit coordinati firmati Moncler, con un gessato rosso e nero molto originale e dettagli divertenti come la stola piumone. E poi Diana Ross, che a 81 anni ha sfilato con un abito bianco con maxi strascico e piume, ricamato con i nomi dei figli e dei nipoti. Un gesto dolce e potente, degno di una vera diva.
Guardando l’insieme della serata, è chiaro che qualcosa è cambiato. Il Met Gala 2025 non è stato l’evento pieno di esagerazioni e follie che ci si aspettava. È stato più misurato, più rispettoso, quasi “calmo”. Questo è un bene o un male? Dipende da cosa si cerca. Chi si aspettava lo show puro, con vestiti enormi e idee fuori di testa, forse è rimasto deluso. Ma chi ha guardato più a fondo, ha visto una moda che ha scelto di raccontare storie vere, legate all’identità e alla cultura, senza per forza gridare.