Di Federico Simone. Siamo arrivati all’atto finale di una Champions League che, ancora una volta, ha regalato agli appassionati di calcio emozioni indimenticabili, tra gioie incontenibili e cocenti delusioni.
Nelle semifinali di ritorno si sono finalmente delineate le due protagoniste che si sfideranno all’Allianz Arena di Monaco di Baviera per conquistare il trofeo più ambito del panorama calcistico europeo: l’FC Internazionale e il Paris Saint-Germain.
Due squadre determinate, di grande tradizione e con il desiderio di riscatto: l’Inter, sconfitta in finale nel 2023 dal Manchester City, e il PSG, beffato nel 2020 dal Bayern Monaco, tornano ora a contendersi la gloria sul palcoscenico più prestigioso.
Non è affatto un caso che siano proprio loro ad arrivare all’ultimo atto di questa edizione della Champions League 2024/2025. Durante l’intero torneo, e in particolare nelle semifinali, hanno saputo esprimere un’identità di gioco chiara, compatta e riconoscibile. Due percorsi costruiti su talento, intensità e spirito di squadra, che ora culminano in una sfida che promette spettacolo e grande intensità.
Se analizziamo la semifinale tra Inter e Barcellona, risalta subito uno straordinario primo tempo dei nerazzurri, capaci di mettere in seria difficoltà gli uomini di Xavi. La squadra di Simone Inzaghi ha saputo sfruttare al meglio le occasioni create, trovando il vantaggio grazie alle giocate di Lautaro Martínez, ancora una volta decisivo nei momenti che contano.
Tuttavia, è nella ripresa che la partita ha preso una piega diversa. L’Inter si è abbassata troppo, schiacciandosi nella propria metà campo e finendo sotto l’intenso possesso palla del Barcellona. I catalani, trascinati dai loro centrocampisti e dal giovane fenomeno Lamine Yamal, sono riusciti a ribaltare il punteggio fino al 3-2, con il gol del sorpasso firmato da Raphinha all’87’.
Proprio quando sembrava tutto perduto, è emerso lo spirito di squadra dell’Inter. I nerazzurri hanno reagito con orgoglio, trovando il pareggio al 93’ grazie a un colpo da vero leader di Francesco Acerbi. Nei tempi supplementari, è stato poi Davide Frattesi, entrato dalla panchina, a siglare il gol del definitivo 4-3 con una zampata da centravanti puro, regalando all’Inter una storica qualificazione alla finale di Champions League.
La semifinale tra Paris Saint-Germain e Arsenal ha raccontato la storia di una squadra, quella francese, capace di gestire la doppia sfida con intelligenza tattica e personalità. Dopo l’1-0 conquistato all’andata all’Emirates, il PSG si è imposto anche al ritorno al Parc des Princes per 2-1, mostrando maggiore concretezza nei momenti chiave del match.
Nel primo tempo, è stato Fabián Ruiz a sbloccare il risultato con un preciso destro dal limite dell’area, sfruttando un errore in fase di impostazione dell’Arsenal. Il gol ha indirizzato la partita e messo in salita il cammino dei Gunners, che si sono trovati costretti a rincorrere. Nonostante l’energia messa in campo dagli uomini di Arteta, il PSG ha mantenuto ordine e compattezza.
Nella ripresa, dopo un rigore fallito da Vitinha che poteva chiudere anticipatamente il discorso, è stato Achraf Hakimi, servito da un ispirato Dembélé, a firmare il 2-0 con una bella incursione sulla destra. A quel punto, il Paris sembrava aver archiviato la qualificazione, ma l’Arsenal ha avuto un sussulto d’orgoglio. Bukayo Saka ha approfittato di una disattenzione difensiva per accorciare le distanze e riaccendere le speranze inglesi.
Nonostante l’assalto finale dei londinesi, il PSG ha saputo resistere, blindato da un ottimo Donnarumma e da una difesa attenta nei momenti decisivi. Il triplice fischio ha sancito la qualificazione della squadra di Luis Enrique, che torna in finale di Champions League con la concreta ambizione di sollevare il trofeo per la prima volta nella sua storia.
Ora non resta che attendere il 31 maggio, quando l’Allianz Arena di Monaco sarà il teatro di una finale attesissima tra due squadre che rappresentano presente e futuro del calcio europeo. Da una parte l’Inter, con la sua solidità, la capacità di soffrire e l’esperienza di chi conosce il peso della storia; dall’altra il Paris Saint-Germain, ricco di talento e animato da una fame mai sazia di gloria continentale.
Sarà una sfida tra filosofie diverse, ma unite dallo stesso obiettivo: scrivere il proprio nome nell’albo d’oro della Champions League. Una sola alzerà il trofeo, ma entrambe hanno già dimostrato di meritare questo palcoscenico. Il calcio, quello vero, si prepara al suo ultimo, affascinante atto.
Calcio/ Inter-PSG: la Champions si decide all’Allianz Arena