
Di Hailie Bisonni. A fine 2024, dopo una normale cena in un locale, una studentessa di 17 anni è stata narcotizzata e violentata dal suo fidanzato di 19 anni nell’auto di quest’ultimo.
Nonostante si tratti di una notizia passata, solo ieri il ragazzo, dopo la denuncia per violenza sessuale, ha negato ogni accusa durante l’interrogatorio.
A suo dire il rapporto sarebbe iniziato in maniera consenziente e che non avrebbe utilizzato nessuna sostanza sulla fidanzata.
Una notizia del 21 dicembre 2024 ma ancora troppo attuale.
Si tratta di un fatto che rimane centrale nel dibattito sulla violenza di genere, ma a cui non riusciamo ancora a dare una soluzione. Una piaga che attraversa generazioni, culture e classi sociali.
Troppe donne sono vittime di violenza di ogni genere, psicologica, sessuale e fisica, ma dopo diversi mesi dalla denuncia, la strada verso la verità è ancora lunga. Ci affidiamo ad un sistema giudiziario che procede con estrema lentezza.
Ogni volta che sentiamo una notizia di violenza dobbiamo agire, non possiamo porla in un archivio e aspettare mesi e mesi, a volte anni, per arrivare a sapere la verità e agire con giustizia.
Nel frattempo le vittime rimangono in un limbo di attesa, fragilità e solitudine. Ma noi non possiamo aspettare passivamente. Non possiamo far scivolare via una notizia e trattarla con indifferenza.
Io non ho la soluzione, probabilmente nessuno ce l’ha, ma so per certo che l’indignazione non è più abbastanza. So che sono stanca di sentire sempre l’ennesima storia, come se fosse inevitabile. Come se fosse normale.