Di Davide Schiavone. La scritta “The Doctor” sulla tuta, il suo 46 impresso da vent’anni sulle piste di tutto il mondo e quel sorriso da “vecchia volpe” del paddock. Tratti di un eterno campione che la parola “resa” non sa proprio cosa voglia dire, Valentino Rossi.
Se da una parte abbiamo il “nuovo che avanza” con la giovane scuola spagnola guidata da Marc Marquez e il nuovo campione Joan Mir, dall’altra c’è “il vecchio che si riconferma” capeggiata da Valentino da Tavullia.
Tutti sanno chi sia Valentino in sella alla moto, raccontare dei 9 titoli vinti in MotoGP sarebbe quasi banale. È tuttavia più interessante, quanto stimolante, capire cosa passi per quella testa ricoperta da ricci sbarazzini che riesce a trascinare folle di nonni, padri e figli…
Indubbiamente se c’è una caratteristica attribuibile a Valentino al di fuori della pista, quella é senz’altro il carisma.
Ma cos’è che veramente spinge tante persone a tifare, ma soprattutto a riconoscersi in una figura come quella di Valentino Rossi?
Probabilmente la risposta è semplice, ma non necessariamente banale: Tutti vorrebbero essere come lui, ma lui è un pezzettino di tutti noi.
Valentino è forte, è sfacciato, è perseverante, è estremamente testardo.
Un cocktail perfetto che lo ha portato alla conquista di 9 titoli nella Classe Maestra e ad inseguire ancora il decimo alla tenera età di 41 anni.
Tante volte è stato vicino alla doppia cifra in termini di titoli, l’ultima volta nel 2017. Proprio quel 2017 che lo ha portato a pochi punti dalla vetta, nel quale ha subìto l’alleanza iberica tra Marquez e Jorge Lorenzo, che ha lasciato una ferita difficile da rimarginare. Un lungo anno che ha messo alla prova tutte le caratteristiche citate precedentemente, Vale non si è mai arreso, lottando curva dopo curva, restituendo al mittente tutte le stoccate degli avversari ai microfoni, affrontando il tutto con il suo sorriso, a volte beffardo, ma sempre genuino.
Il 2020 non è stato, complessivamente parlando, un anno positivo per la Yamaha e quindi anche per Valentino, anche se qualcosa nelle ultime gare è cambiato e la firma è sempre del Dottore, il quale ha proposto delle modifiche per la sua Yamaha numero 46, contro il parere degli ingegneri della scuderia giapponese, e che lo hanno portato alla conquista immediata di un podio in Andalusia, seguita da ottimi risultati nelle gare successive.
Tutto questo è Valentino, il vincente, il carismatico, il furbo, il campione.
Arrivare a vincere può esser facile, ma farlo 9 volte e rimanere impressi negli occhi e nei cuori di chi ti segue, portando con te e rappresentando tre generazioni di appassionati è quasi impossibile, ma le cose impossibili a Valentino Rossi piacciono da matti.