Di Ludovica Lamboglia. C’è chi va e chi viene, ma delle volte questo può essere anche un problema. E’ il caso della Lazio, o meglio, dell’operato della dirigenza biancoceleste nella sessione di calciomercato invernale. Se da una parte Lotito e il direttore sportivo Igli Tare hanno piazzato gli esuberi, in ultimo Muriqi al Maiorca, sul fronte acquisti la Lazio ha deluso ogni aspettativa. Prima fra tutte quella di Maurizio Sarri. Il tecnico toscano chiedeva garanzie di mercato: non le ha avute, anzi il poco operato in ambito acquisti ha lasciato al mister un grattacapo immenso. Si chiedeva un difensore centrale e un centravanti che potesse essere un’alternativa a Ciro Immobile. L’indice di liquidità in negativo ha influito in entrata e questo ha lasciato l’amaro in bocca a Sarri. In ultimo la contestazione dei tifosi fuori dal Training Center di Formello è stata la manovra decisiva che ha messo sotto accusa Lotito e Tare a seguito di una misera campagna acquisti e i prezzi troppo alti dei tagliandi. Senza dei profili giusti alla filosofia di calcio di Sarri, i risultati in campionato ne risentono. La difesa ha subito troppi gol con troppa ingenuità e in attacco, davvero molte le occasioni sprecate diventando così Ciro Immobile-dipendente seppur con il secondo miglior attacco della Serie A. Tra le più recenti opportunità perse, le qualificazioni non c’entrate con il Porto in Europa League o il Milan in Coppa Italia. Nelle ultime uscite stagionali la Lazio sta mettendo in moto la macchina della continuità, i dettami non sono ancora degli automatismi ma la via sembrerebbe essere quella giusta. La mentalità spesso è l’arma che manca di più ai giocatori della Lazio, ma ciò che servirà maggiormente è  una sessione di calciomercato estiva che sia all’altezza delle richieste del tecnico Sarri. Lotito e Tare ci pensano, anche perché un’altra insoddisfazione sarebbe letale per il futuro di Maurizio Sarri nella panchina della Lazio. Ci sarà una rivoluzione da attuare e chissà che non si possa partire già da adesso.