Di Stacy Prisca Jacqueline Mourobou Oboame. Inizialmente la funzione principale era quella di informare ed educare il pubblico, mentre oggi il mezzo televisivo ha sempre di più assunto una logica commerciale. Con il passare degli anni, l’utilizzo del mezzo televisivo è andato a incentrarsi verso una fruizione finalizzata alla distrazione e si è registrato un notevole incremento dei programmi di intrattenimento di tutti i generi tra cui i varietà, i talk show, i talent show, i game show e, i più diffusi, reality show.

 

Questi programmi hanno fatto sì che gli individui sentissero sempre meno il bisogno di utilizzare il media televisivo come fonte di cultura e informazione, ed addirittura parte della popolazione smetterà di attribuire questa funzione alla tv.Tale programma ha inoltre contribuito alla necessità, da parte dei fruitori, di uno stile di vita basato sull’apparire, e una volontà collettiva pronta a tutto pur di arrivare al successo immediato, con rispettivi guadagni facili, senza impegni od obblighi particolari.

 

Nonostante sia più che comprensibile la necessità di distrazione da parte delle gente essa è andata ad affermarsi come la priorità di una parte di popolazione del paese. Le emittenti sono andate a intensificare la programmazione qualificata di “spazzatura” quasi ignorando le possibili ripercussioni su quella fascia di cittadini che ne hanno fatto uno stile di vita.

 

L’elemento che maggiormente caratterizza la “Tv spazzatura” è senza dubbio la indiscutibile funzione diseducativa. Oggi i ragazzi giovani vedono i protagonisti di questi programmi come dei veri e propri idoli e tentano di emulare qualsiasi loro moda, gestualità, e espressione.

 

Per salvare la televisione italiana e soprattutto i milioni di telespettatori che vi si celano dietro,

il criterio migliore sarebbe stabilire una giusta misura tra educazione, attualità, cultura e risata.