Di Massimo De Luca. Spaesati, senza idee, senza gioco utile. AAA cercasi la solita Lazio che abbiamo ammirato fin qui durante il corso della stagione, in grado di realizzare ben tre volte la bellezza di quattro reti nelle ultime cinque gare. Alla Merkur-Arena di Graz è andata in scena probabilmente la versione peggiore della squadra di Sarri, che si è trovata davanti un avversario comunque ostico e in piena trance agonistica soprattutto nella prima frazione e nei minuti conclusivi del match. I tifosi austriaci in uno stadio gremito hanno fatto sentire e come la propria voce, rivelandosi quasi il dodicesimo uomo in campo per la formazione ospitante.
Maurizio Sarri non opta per il turnover, data anche l’ultima sconfitta sonora in Europa League (5-1 in casa del Midtjylland) che costringeva i biancocelesti a vincere, ma i vari Immobile, Milinkovic-Savic, Luis Alberto e Pedro non sono riusciti a scardinare la retroguardia austriaca. Sono sembrati spaesati e senza idee, e se un calciatore che fa dell’estro e della fantasia le sue armi principali non inventa giocate diventa un peso. Ieri il talento serbo di Sarri è stato tra i peggiori dei suoi, l’eccessiva leziosità e superficialità nel lavorare il pallone lo facevano sembrare agli occhi dei tifosi quasi irritante.
Unica eccezione è stata sicuramente Ivan Provedel che settimana dopo settimana si conferma sempre di più una sicurezza tra i pali e nelle uscite: il punto portato a casa è per gran parte merito suo.
Continua quindi il mal di pancia europeo per la squadra capitolina che non riesce a dare una svolta dopo la sconfitta in Danimarca. La situazione qualificazione però non è ancora compromessa dato l’affollamento di tutte e quattro le pretendenti nel girone a quota 4 punti.
Questo pareggio a reti inviolate lascia l’amaro in bocca da entrambe le parti, gli austriaci avrebbero meritato di più e i biancocelesti devono necessariamente invertire rotta se vogliono fare il salto di qualità in Europa.