Di Simone Franciotti. La sentenza della FIA sul caso del budget cap è arrivata. La Federazione ha annunciato il verdetto sui team che hanno rispettato o meno le regole finanziarie e i certificati di conformità. La Red Bull (vincitrice del titolo piloti 2021 e 2022 con Max Verstappen) e l’Aston Martin sono state segnalate dalla FIA: la prima ha sforato il tetto massimo consentito dal regolamento finanziario e speso in più, la seconda invece si è resa protagonista di una violazione procedurale al regolamento finanziario.
La scuderia austriaca, capitanata da Christian Horner, da mesi era sotto la lente degli avversari, e i rumors si sono rivelati fondati. Altre indiscrezioni raccontano che l’infrazione fosse più grande di quella poi effettivamente certificata, ma sia stata ridotta dopo una lunga trattative sulle interpretazioni di alcuni capitoli di spesa. Fra queste gli stipendi dei top manager, e in particolare quello del consulente esterno Helmut Marko.
Le altre squadre si aspettano sanzioni severissime, non una semplice multa che svuoterebbe l’anima delle regole finanziarie, opinione abbastanza comprensibile dato l’enorme vantaggio accumulato dagli austriaci nei due campionati e in quelli futuri. In base al codice anche per una «minor breach» sarebbe possibile, nei casi più estremi, decurtare punti dal campionato costruttori e piloti del 2021, opzione che reputa più valida consegnando il mondiale 2021 a Lewis Hamilton e una squalifica nel mondiale 2022 ancora in corso.
Appare molto difficile che lo scorso Mondiale venga riassegnato a Hamilton non essendo emersa «mala fede» o «condotta fraudolenta», ma esiste anche questa possibilità . Però l’ipotesi più quotata è quella di una multa accompagnata da una limitazione corposa delle ore in galleria del vento. Una misura che avrebbe un impatto forte sulle prestazioni nel 2023.
La Red Bull valuta la strategia difensiva: potrebbe accettare il patteggiamento rinunciando all’appello, in caso contrario sarebbe giudicata da un collegio di esperti nominati dalla Fia. Non esistono precedenti in materia, sul budget-gate la F1 si gioca il futuro.