Di Alfredo Pio Arciero.
Per capire le migrazioni basta prendere una foto di un bimbo che viaggia su un barcone, ritagliargli la faccia ed incollarci sopra quella del proprio figlio. Questa una delle citazioni del grande Gino Strada che di sicuro ripeterebbe volentieri , oggi, alla nostra destra italiana, la quale é fin troppo attenta a fare nuove leggi, però fin troppo distanti dalla sensibilità e dalla moralità. Pantedosi, Crosetto e Salvini, in particolar modo per la “linea dura” contro le ONG, non hanno messo in conto che ci sono già delle leggi esistenti sull’ immigrazione, esiste una Costituzione da rispettare ed esiste un’ etica, personale prima di quella Statale. La ” selezione dei migranti” si presenta come punto di arrivo, come assenza di umanità e come qualcosa di storico che si ripropone. Sembra proprio che Giorgia Meloni voglia provocare l’ Europa, ma non puo’ far voce grande con essa, servendosi della “scusa” migrazione. I migranti non sono turisti e non possono essere lasciati in sosta in mare, come se fossero su una nave da crociera. Gli sbarchi sono un’ emergenza umanitaria, di persone che hanno paure, difficoltà, ambizioni, progetti, famiglia e vita. É facile in queste situazioni lavarsi le mani come ha fatto Caderoli che dice “la responsabilità dei migranti é di chi li carica sulle navi, non dell’ Italia” . Piantedosi, invece é come se volesse rassicurare se stesso dicendosi: “Ci stiamo comportando con umanità e fermezza”. Ma per chi conosce l’ italiano sa che i due termini assieme rappresentano un ossimoro, poiché hanno significati completamente opposti. La fermezza di Piantedosi puo’ essere pericolosa per la vita di queste persone, che invece giungono in Italia per mettersi in salvo.