Di Filippo Cretoni. Si spengono i riflettori sui campi in cemento della California, sede del primo Masters 1000 della stagione che ci ha tenuto compagnia nelle due settimane appena trascorse.
Se qualcuno aveva dei dubbi circa la condizione fisica di Carlos Alcaraz, ci ha pensato lui stesso a scacciare via ogni incertezza, conquistando il suo terzo Masters 1000 in carriera e riprendendosi la vetta del ranking. Un torneo dominato dal tennista spagnolo che non ha lasciato per strada nemmeno un set e che sembra essere tornato ai livelli spaventosi che aveva fatto vedere la scorsa primavera.
Ad essere abbattuto in finale è stato anche Daniil Medvedev che si presentava all’appuntamento con una striscia aperta di 19 vittorie consecutive che gli erano fruttate tre titoli nel corso dell’ultimo mese. Il russo è stato letteralmente travolto da Alcaraz, complice anche una giornata estremamente negativa in cui non ha funzionato nulla del suo repertorio.
Se volessimo stilare una ipotetica pagella, un voto molto alto lo meriterebbe sicuramente Jannik Sinner, autore di un ottimo torneo in cui anche lui è stato fermato solo dal nativo di Murcia in semifinale. I progressi di Sinner in questo inizio di stagione sono sempre più evidenti e ne è un’ulteriore prova la vittoria nei quarti contro Taylor Fritz che a Palm Springs era campione in carica e che su quei campi è cresciuto fin da quando era bambino.
Come quasi sempre accade, anche in questa edizione di Indian Wells ci sono stati dei giocatori che hanno deluso. Tra questi troviamo sicuramente Stefanos Tsitsipas e Matteo Berrettini, entrambi eliminati al secondo turno. Il tennista di Atene aveva già dichiarato di non essere al meglio fisicamente, ma qualcosa di più ce lo si poteva aspettare. Berrettini invece si trova in una vera e propria crisi di risultati, iniziata da quel match point sprecato con Murray agli scorsi Australian Open. Situazione senza dubbio preoccupante per un giocatore che negli ultimi anni è sempre stato abituato ad occupare le zone più nobili della classifica e che invece ora si trova in una condizione di grande sfiducia e incertezza.
Decisamente negativo è stato anche il torneo di Casper Ruud. Anche il norvegese sta attraversando un momento difficile in questo inizio di stagione, complice una preparazione che a posteriori poteva essere gestita diversamente.
Tra giocatori in crisi e altri in fiducia possiamo archiviare la prima metà del “Sunshine Double” che come sempre ci ha lasciato importanti spunti di riflessione. Il tennis, però, non si ferma neanche per un istante e già è ora di volare alla volta della Florida dove è tutto pronto per il Miami Open. Alcaraz sembra ben lanciato per la conferma del titolo vinto lo scorso anno; vedremo se qualcuno sarà in grado di arrestare la sua corsa.