Di Antonio Compagno. Ansia, paura, tristezza, indignazione; lacrime come conseguenza. Tutto questo è accaduto durante la visione di “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, il nuovo prodotto audiovisivo tedesco, diretto da Edward Berger, vincitore di 4 premi Oscar nel 2023, che ha conquistato un posto d’onore nei film di guerra più immersivi mai realizzati.

 

Questa pellicola, terzo adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di E. M. Remarque, ci trasporta sin da subito all’interno della Prima guerra mondiale, facendoci immedesimare nei soldati, nella loro triste sorte, costretti a combattere in situazioni al limite tra la vita e la morte, rappresentate da Berger attraverso il sapiente utilizzo dello strumento cinematografico, essenziale ed efficace, e da James Friend, direttore della fotografia da Oscar, con la sua tavolozza di colori freddi che fa risaltare ancora di più il rosso sangue. Noi spettatori viviamo direttamente la guerra attraverso il viaggio di Paul Bäumer, un giovane studente arruolatosi volontariamente nell’esercito tedesco. In una situazione di iniziale entusiasmo, vediamo i sogni di gloria di tantissimi giovani dell’epoca frantumarsi con il primo sparo, diventando incubi. Quell’euforia si trasforma in pura disperazione che più volte troviamo negli occhi di Paul, costretto a raccogliere le targhette dei suoi compagni, abbattuti uno dopo l’altro.

 

In quest’opera antimilitarista, il volto innocente di Felix Kammerer (Paul Bäumer) fa da manifesto alle vite sacrificate sul fronte. Ci fa vivere il rimorso, il dolore, i sentimenti che andavano ad inasprirsi ad ogni targhetta raccolta, ad ogni bombardamento, ad ogni fuga, fino alla catarsi finale; finché la targhetta di Paul non viene raccolta.