Di Luca Borgogno. Si chiamava Julia Ituma la giovanissima pallavolista ritrovata senza vita la mattina di giovedì scorso ai piedi dell’International Volley Hotel di Istanbul. La sera precedente era scesa in campo con la sua Igor Volley Novara nella sconfitta per 3-0 nella semifinale di ritorno di Champions League contro la squadra locale. Dopo il rientro all’hotel con la squadra e le riprese delle telecamere che l’hanno ritratta attorno alla 22.30 camminare lungo il corridoio della sua stanza, rannicchiandosi di fronte alla porta della camera con il telefono in mano prima di rientrare nella camera stessa. Lì dentro era presente la compagna di squadra Lucia Varela Gomez che racconta di aver parlato a lungo con la ragazza fini alll’1.30 circa prima di addormentarsi. Il ritrovamento la mattina seguente da parte dei dipendenti dell’albergo dopo un volo dal sesto piano. Immediatamente sequestrato il telefono e interrogata la compagna di stanza si sta cercando di fare chiarezza su cosa possa essere successo quella notte. Si è parlato di alcune chiamate al cellulare fino ad un possibile messaggio con un “arrivederci” sul gruppo con alcune compagne ma non sembrano ancora esserci riscontri a riguardo. Quello che è certo è che c’è una famiglia che cerca spiegazioni  anche perché Elizabeth, la mamma di Ituma,stenta a credere che la figlia possa essersi tolta la vita senza un motivo valido. I funerali si svolgeranno martedì mattina nella chiesa di San Filippo Neri a Milano mentre proseguiranno fitte le indagini.Nella città sul Bosforo sono rimasti il direttore sportivo, Enrico Marchioni, e un medico della società, pronti a dare il proprio contributo insieme con il personale del consolato generale italiano a Istanbul e dell’ambasciata ad Ankara. Per rispetto al dolore della famiglia Ituma, la Igor Volley ha deciso di mantenere, insieme con tutti i tesserati “affranti dalla perdita, un rispettoso silenzio sulla vicenda”.

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