Di Marilisa Di Crosta. Nella mattinata di oggi, 18 maggio, gli ambienti pregni di storia del Museo Ebraico di Roma, sono stati testimoni della presentazione di un’esperienza ludica unica nel suo genere: “Menorah: The Game”, un coinvolgente videogioco – edito “Golem Multimedia” – che si fa portatore di storia, più nello specifico si propone di raccontare, e di far rivivere, 2000 anni di storia ebraica a Roma.

 

A produrre questo avvincente videogioco è “Golem Multimedia”, dell’editore Shulim Vogelmann e del giornalista David Parenzo. Il gioco è stato sviluppato con l’associazione TuoMuseo, e con il sostegno di Admiral Gaming Network (Agm). “Menorah: The Game” è promosso dal Museo Ebraico di Roma, e si colloca nel “Progetto edutainment”, ambiziosa iniziativa che punta a ripercorrere la storia ebraica attraverso il gioco, promuovendo la conoscenza e l’apprezzamento delle tradizioni ebraiche.

 

“Menorah: The Game” è una caccia al tesoro, un’avventura, che trasporta i giocatori indietro nel tempo, attraverso due secoli di storia ebraica. L’obiettivo da portare a termine è uno: risolvere il mistero della Menorah scomparsa, l’antico candelabro a sette bracci simbolo dell’ebraismo. I protagonisti di questa avventura digitale sono Anna e Gavriel, due giovani ricercatori, “che dovranno affrontare il viaggio più importante della loro vita, senza voltarsi indietro, seguendo sempre la luce”, come si apprende dalla trama del gioco. Guidati dagli occhi attenti, indagatori, curiosi dei due protagonisti, i giocatori non dovranno solo risolvere l’antico enigma, ma potranno anche immergersi nella storia della Capitale, esplorando i luoghi iconici della Città Eterna.

 

Tuttavia, “Menorah: The Game” va oltre la sfera dell’intrattenimento, caratteristica tipica dei videogiochi. Appare evidente, infatti, come alla base di questo titolo vi sia soprattutto una forte volontà di combattere il pregiudizio, la diffidenza contro chi è diverso, a colpi di conoscenza, con forme del tutto innovative di apprendimento come i videogiochi. “Per combattere il pregiudizio occorre conoscere – spiega, a margine dell’evento, Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma – e tutto quello che ci permette di far superare le barriere della diffidenza o dell’ignoranza o dell’indifferenza è sicuramente utile. Lo facciamo in questo museo e oggi con il game lo faremo ad ancora più persone in maniera sicuramente più efficace. L’importante è non perdere mai la fiducia o comunque la curiosità nei confronti di ciò che è diverso. Noi siamo diversi da più anni e non è una colpa, anzi, credo sia una bella prerogativa”.

 

Con “Menorah: The Game” si crea un legame tra passato e presente, una interdipendenza che offre ai giocatori una straordinaria opportunità di apprendere divertendosi. Questo ambizioso progetto dimostra, tra le altre cose, come i videogiochi – troppo spesso costretti in un recinto che li relega a prodotti per bambini – possano rivelarsi degli utili alleati, inestimabili fonti di apprendimento e conoscenza della società in cui viviamo e della storia in cui ogni giorno siamo immersi.