Di Carmela Nuzzolese. Siamo a Ceccano. È la notte fonda del 19 maggio quando, intorno alle quattro del mattino, va a fuoco uno dei principali locali della movida ceccanese: l’infinito caffè. Si tratta, come verremo a scoprire in seguito grazie alle indagini della polizia, di un incendio doloso. I militari dell’Arma hanno trovato la porta dell’ingresso secondario forzata e, in più, una Fiat Punto bianca contenente taniche di benzina che è poi risultata rubata a Roma. Non sono mancati atti di solidarietà per il proprietario che ha visto andare in frantumi il suo lavoro di anni:
«Sono amareggiato perché ho sempre pensato di lavorare per il bene della mia città, per dare ai ragazzi, alle famiglie, a tutti un punto di ritrovo sano, tranquillo, divertente. Ho pensato di mollare tutto. Subito dopo però il telefono iniziava a squillare, la gente di Ceccano si dimostrava per l’ennesima volta quello che è: un grande popolo dal grande cuore. Decine di sms, chiamate, attestati di stima, persone venute a sincerarsi che stessi bene, io la mia compagna, mio figlio, la mia famiglia, i miei dipendenti. Molti si sono offerti di venirmi ad aiutare per pulire, per sistemare, per ripartire nel più breve tempo possibile. Sono ancora incredulo e stento a capire chi e perché ha riversato tanto odio sul mio locale. A questo penseranno gli inquirenti verso i quali ripongo la più totale ed estrema fiducia, forte della consapevolezza di aver fatto sempre e solo del bene. Io e la mia famiglia vi ringraziamo: autorità, istituzioni, lo staff, amici e conoscenti. Tutti. Siete voi la nostra forza per ripartire come e meglio di prima. Ci aspetta una grande estate che mi impegnerò a rendere più bella che mai».
Un attacco non solo all’attività imprenditoriale, ma anche allo svago dei cittadini che erano soliti recarsi lì per passare bei momenti insieme.
Resta ancora da scoprire chi è stato a compiere questo efferato gesto e perché lo ha fatto. Gli inquirenti continuano ad indagare. Ma la verità è che non si tratta di un atto vandalico, come si era ipotizzato all’inizio, ma al vaglio dei carabinieri ci sono tutt’altre ipotesi profondamente preoccupanti.