Di Zeno Russo. Poche pretese non certo in linea con la sua storia. Del resto se ti chiami Juventus devi fare i conti con il tuo passato, a volte glorioso comunque ai vertici di questo sport anche in campo internaziONALE
. Questa Juventus è troppo discontinua, partite giocate senza rabbia alternate a buone prestazioni. Questo avviene quando ci si accontenta, Allegri che in conferenza stampa più e più volte c
i tiene a precisare che l’obiettivo stagionale è il quarto posto, con relativa qualificazione in champions league, sperando che sia una tattica per mantenere un basso profilo, perché con questa mentalità è difficile portare risultati.
In questa stagione dei miglioramenti si vedono, a parte le prestazioni deludenti anche nonostante le vittorie come contro il Lecce, il primo tempo contro il Torino, e il punto più basso, il dichiarato punto guadagnato a Bergamo, dopo una partita giocata senza idee accontentandosi da subito di un pareggio, e la mancanza di Vlahović e Milik non è una scusa data la mancanza di Touré e Scamacca per l’Atalanta, dall’altro lato molto bene l’approccio alla gara contro Udinese e Lazio. Comunque, a parte lo scivolone a Reggio Emilia contro il Sassuolo, la Juventus i suoi punti se li è portati a casa, tanto da guadagnarsi l’attuale terzo posto, a quattro punti dalla capolista. Altre note positive da segnalare sono la nuova fin qui prolifica coppia d’attacco composta da Vlahović e Chiesa, entrambi a quota quattro gol, le buone prestazioni dei giocatori in prestito e la presenza sempre più significativa di ragazzi della Next Gen in campo, tra cui il 2005 Yildiz, sperando che possano continuare a crescere ed avere un impatto sempre maggiore sulle partite.
Però quando arriveranno gli scontri diretti con squadre più attrezzate, se non si parte con una mentalità vincente, si rischia di non rimanere attaccati al treno dello scudetto, che può anche non arrivare, ma bisogna almeno lottare con tutte le proprie forze.