Di Alex Sau. Thriller. Ѐ questo l’aggettivo per descrivere il weekend in Messico appena concluso della F1.

Dopo due tappe con le sprint race, si è ritornati alla modalità standard, con la quale i team hanno avuto più tempo per trovare la messa a punto ottimale delle vetture.

Fin dalle fp1, le squadre si sono adoperate per far sentire i propri piloti a loro agio con il mezzo, provando diversi setting e variando la quantità del carburante per vedere il comportamento della monoposto, specialmente nel passo gara.

I quattro top team, vale a dire: Red Bull, Ferrari, Mercedes e McLaren, hanno utilizzato e analizzato il comportamento di ogni tipologia degli pneumatici affinché fosse tutto pronto per le qualifiche, ma soprattutto per il main event…la gara.

Le qualifiche ci hanno regalato una lotta serratissima, con una prima fila tutta rossa, con Charles Leclerc che è riuscito ad agguantare la pole position subito, al primo run del q3. Poi Sainz, Verstappen, Ricciardo, Perez ed Hamilton.

La gara, è stata un’altra storia con una partenza caotica, più precisamente un contatto alla prima curva tra Leclerc e Perez, preso dalla foga di dare il massimo in casa sua. Fortunatamente il monegasco, al contrario del messicano, riesce a proseguire la corsa, seppur con un danno all’auto che ha fatto perdere cinque punti di carico aerodinamico. Verstappen è davanti, Leclerc insegue ed Hamilton viene su forte, fino a quando esce la bandiera rossa, provocata dall’incidente della Haas di Magnussen, che fortunatamente, non ha riportato danni fisici.

La gara riprende, ma con una seconda partenza dalla griglia e con un cambio gomme per vari team. Il vincitore non cambia, è sempre lui, il campione in carica, Max Verstappen, seguito da uno straordinario Lewis Hamilton ed un buon Leclerc in terza posizione, costretto a cedere la P2 all’alfiere Mercedes a causa dello scarso feeling con le hard.

A fine gara, molti sono i fischi sugli spalti, anzi troppi e ingiustificati, dato che Leclerc si è trovato a panino tra le vetture di Milton Keynes.

Ma ora è tempo del Brasile, terz’ultima tappa e terra di fenomeni, dove si prospetta ancora una volta adrenalina ed un turbine di emozioni.

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