Di Sofia Marini. Sarà pure solo in determinate giornate, che comunque sono quelle in cui ci si sposta più facilmente, definite a “bollino nero”. Ma sta di fatto che al turista è negato in certi giorni l’ingresso libero nella città tra le più belle al mondo, Venezia: calendario alla mano, in giorni prefissati chi non paga non la vede. È il 25 marzo 2024 e il sito www.wired.it ci informa che:“Da quest’anno, chi vorrà visitare Venezia dovrà pagare un biglietto di ingresso da 5 euro. L’iniziativa del comune lagunare era nell’aria da tempo e, dopo molte polemiche, è entrata in vigore in una forma limitata a 29 giornate l’anno, quelle di maggior affluenza che coincidono con festività e ponti”.
Il momento tanto atteso ma mai sperato è arrivato: dal 25 aprile 2024 questa legge entrerà in vigore; chi vorrà visitare Venezia, e lo vorrà fare nei giorni festivi, dovrà pagare.
Nessuna legge pero vieta al turista di visitare gratuitamente la famosa città nei giorni comuni. Questo vorrà dire che un turista medio che cerca il “low cost” in ogni ambito quando viaggia sarà predisposto a visitare Venezia nei giorni dove l’ingresso sarà gratuito.
Facendo ciò la città sull’acqua si ritroverà nei giorni festivi ad ottenere il risultato sperato con l’emissione della nuova legge (ovvero evitare il flusso turistico alto e ottenere un flusso turismo controllato) ma solo in quei giorni poiché nei restanti giorni il flusso turistico rimarrà invariato rispetto al flusso turistico avuto fino ad oggi. Una strategia più coerente e concreta sarebbe quella di applicare la tariffa tutto l’anno indifferentemente dalle festività; questo però comporterebbe una diminuzione significativa di turismo e di conseguenza anche del PIL poiché quest’ultimo incrementato notevolmente dal turismo.
Vogliamo credere veramente che queste considerazioni il comune di Venezia non le abbia fatte prima di emanare questa legge? Non credo sia possibile,anzi, credo che tutto ciò sia una strategia per poter guadagnare ancora di più uscendone puliti facendo passando il messaggio di voler “salvaguardare l’ambiente”.
Non ci resta che aspettare e vedere come i flussi turistici cambieranno, se cambieranno ovviamente. E come Venezia riuscirà a gestire la situazione.