Di Oriana Virginia Escalona. È polemica l’aumento della tassazione dei bitcoin, ad annunciare la notizia è stato il viceministro dell’economia Maurizio Leo, ha dichiarato che il governo prevede di introdurre un sostanzioso aumento sulle tasse crypto, a partire dal 2025, la ritenuta sulle plusvalenze delle criptovalute, cioè la differenza positiva tra il prezzo di acquisto e di vendita di questi asset, passerà dal 26% al 42%. Il mercato delle criptovalute, già colpito lo scorso anno, si troverà di fronte a un nuovo ostacolo.
Decisione rischiosa ma coerente visto che l’Italia rientra già tra i paesi con le tassazioni più elevate in Europa, superata solo da Islanda e Danimarca.
Sono in arrivo tempi difficili, secondo Giacomo Vella (direttore dell’osservazione Blockchain & Web3 del politecnico di Milano) il provvedimento non accrescerà solo il carico fiscale, ma genererà una serie di effetti negativi sugli investitori che negli ultimi anni stavano prendendo piede in Italia. Infatti il provvedimento colpirà oltre 3,6 milioni di italiani attualmente possessori di criptovalute o token.
Le polemiche non hanno tardato ad arrivare, sui social anche i piccoli investitori si espongono indignati e aumentano i post che parlano di evasione fiscale e di come sia semplice cambiare la residenza fiscale. Fernando Ametrano, ceo e co-fondatore di Checksing, ha commentato che l’imposta al 42% non solo è fiscalmente discriminatoria ma a tratti incostituzionale.
Il provvedimento ancora non è sicuro che verrà approvato dal parlamento, quello che è sicuro è che come tutte le idee mal concepite, se la legge verrà approvata, farà fuggire i capitali crypto dall’italia e creeranno distorsioni nel mercato portando gli investitori a realizzare il capital gain entro il 2024.
In un periodo di incertezza economica come questo, anche questa volta Il Governo ha saputo come dare l’ennesimo punto a favore per andare via dall’Italia.