DI Aurora De Benedictis. Nel cuore di Praga, dove la cultura italiana continua a brillare con un fascino senza tempo, l’Istituto Italiano di Cultura (IIC) inaugura il mese di novembre con un programma che promette di essere un vero e proprio viaggio sensoriale attraverso la creatività, l’eleganza e l’arte. Protagonista assoluta di questa programmazione sarà la moda, che si intreccia indissolubilmente con il cinema, dando vita a un’esperienza unica. Un evento speciale, infatti, accenderà i riflettori su un connubio che ha fatto la storia del cinema e della moda: l’Italia che veste il grande schermo.
L’esposizione “Fotogrammi di moda italiana. Dagli anni ‘50, l’Italia che veste il cinema internazionale” aprirà le porte al pubblico nella Cappella barocca dell’Istituto, curata da Stefano Dominella, presidente onorario della Maison Gattinoni. La mostra non è solo una rassegna di abiti, ma un racconto affascinante che celebra l’incontro tra due mondi fondamentali: la moda e il cinema. Attraverso abiti, tessuti e silhouette che hanno vestito le star del grande schermo, i visitatori rivivranno la storia di un’epoca d’oro in cui l’Italia, e in particolare Roma, è diventata la capitale mondiale della couture.
La moda italiana degli anni Cinquanta non fu solo una risposta estetica alla crescente industria cinematografica, ma divenne una vera e propria forza propulsiva, simbolo di innovazione e stile che ha influenzato generazioni di designer e cineasti. Grazie al cinema, l’Italia ebbe l’opportunità di mostrare al mondo non solo la sua eleganza, ma anche la sua capacità unica di creare bellezza. I capolavori sartoriali indossati sul set dalle attrici e dagli attori non erano semplici abiti, ma vere e proprie dichiarazioni di stile, emblemi di un’intera cultura.
La mostra presenta abiti provenienti da importanti archivi privati e dall’archivio storico personale di Stefano Dominella. Tra i capolavori esposti figurano gli abiti originali indossati sul set e durante eventi di gala da attrici iconiche che hanno segnato la storia della moda, come i drappeggi di Lana Turner, lo stile impero di Audrey Hepburn, l’abito a sirena di Anita Ekberg e molti altri. Ogni pezzo racconta non solo un’epoca, ma una storia di costume e di identità che si intreccia con la stessa storia del cinema.
Il disegno e la scelta di un abito sono elementi fondamentali per definire l’identità di un personaggio, e l’unicità e l’originalità di ogni singolo capo suscitano, insieme alla magia del cinema, emozioni intense e indimenticabili. La mostra offre così un’opportunità straordinaria di riflettere su come la moda, insieme al cinema, abbia contribuito a plasmare l’immaginario collettivo e a raccontare storie che continuano a vivere nell’immortalità dello schermo.