Di Eleonora Fois. Il 2024 ha segnato un momento cruciale per la Basilica di San Pietro: il completamento del restauro del maestoso Baldacchino di Gian Lorenzo Bernini.
Quest’opera barocca, simbolo del papato e della cristianità, ha beneficiato di un intervento conservativo di grande rilevanza, il primo di tale portata negli ultimi due secoli e mezzo.
Il restauro, durato nove mesi, ha permesso di riportare alla luce la bellezza originale del Baldacchino, liberandolo da secoli di accumuli di polvere e grassi.
Con il supporto delle maestranze dei sanpietrini, è stata un’operazione condotta da esperti restauratori, che ha richiesto l’impiego di tecniche all’avanguardia e di materiali specifici per garantire la massima tutela dell’opera.
Il termine dei lavori è stato particolarmente significativo, perché coincidente con l’avvicinarsi del Giubileo.
Il Baldacchino, finalmente scartato, si presenta come un fulcro di rinnovata spiritualità e bellezza, pronto ad accogliere i milioni di pellegrini che raggiungeranno Roma per celebrare l’Anno Santo.
Il restauro del Baldacchino non è stato solo un intervento di manutenzione, ma un’occasione per valorizzare un patrimonio artistico e culturale. Opere come questa rappresentano la memoria collettiva di un popolo, un legame con il passato e una testimonianza della creatività umana. Preservarle significa trasmettere alle future generazioni un patrimonio che ci è stato affidato e che dobbiamo custodire gelosamente.