Di Ilaria Granieri. Il 25 Novembre è la giornata internazionale per la lotta contro la violenza sulle donne. Un giorno che ogni anno diventa sempre più importante, perchè dopo secoli di lotta per raggiungere dei diritti che dovrebbero essere alla base di ogni vita umana, noi donne dobbiamo ancora oggi continuare a combattere per non essere violentate, stuprate o uccise.

Ma la violenza non si ferma solo a questo, esistono molti tipi di violenze che una donna è costretta spesso a subire, per citarne solo alcune troviamo la violenza domestica, la violenza economica, la violenza di genere contro donne transessuali e non solo, la violenza psicologica e verbale, e infine lo stalking, tutte forme di violenza che molti uomini usano per manipolare e controllare le proprie vittime.

Dobbiamo sperare ogni giorno di non sentire il nome di nostra madre, nostra sorella, nostra zia o cugina, o noi stesse o il nome di una nostra amica tra le notizie dell’ennesimo femminicidio, commesso per un capriccio di un uomo.

Il 25 Novembre è una giornata importante per ricordare e sensibilizzare sempre più persone, che questa violenza possiamo combatterla, lo strumento più grande che abbiamo a disposizione è la nostra voce, che può diventare un rumore assordante e potente se unita a quelle di tante altre donne, ma anche di uomini che hanno rispetto per la vita umana. Denunciare, seppur a volte difficile e con qualche ostacolo da sopportare, è la via migliore per poter riprenderci la nostra vita e la nostra libertà. E non c’è libertà se ancora oggi, ci sono uomini che sostengono la misoginia, dove eleggono un presidente come Trump, stupratore dichiarato, che basa la sua campagna elettorale per riportare la supremazia sulla donna, che secondo loro gli è stata ingiustamente privata, perchè nascere uomo è un privilegio. Ci sono slogan dove con fierezza viene dichiarato “your body, my choice” ovvero “tuo il corpo, mia la scelta”. Non si è poi così distanti da nostro stesso paese dove degli uomini, si riuniscono per parlare di aborto. O ancora dove il nostro presidente Giorgia Meloni, con fierezza riesce a comunicare che la parità di genere si ha grazie “al numero di disoccupazione femminile più alto di sempre”.

La strada è ancora lunga, ma arrendersi non può essere un’opzione per tutte le donne che hanno lottato nei secoli scorsi, per quelle che ogni giorno lottano e sopravvivono e per tutte le prossime vittime per mano di un uomo.

Questo 25 Novembre non pensiamo solo a dare ad una donna, i mezzi per combattere la violenza, ma diamo anche agli uomini la capacità di non essere violenti.

Smettiamola di colpevolizzare la donna vittima dell’uomo, e iniziamo ad educare l’uomo al rispetto, perchè finora sono le donne che devono difendersi, ma nessuno cerca di risolvere questa piaga sociale, partendo dal carnefice e non dalla vittima.

Se si è vittima o si conosce una vittima di una di queste qualsiasi violenze, non bisogna restare in silenzio, anche se non si trova subito il coraggio per denunciare, possiamo rivolgerci al 1522, il numero anti violenza e stalking, gratuito e attivo 24h.