Di Aurora De Benedictis. Al calar del sole, nella straordinaria cornice del West Lake di Hangzhou, Chanel ha presentato la collezione Métiers d’Art 2024/25. Un omaggio al sogno orientale di Gabrielle Chanel e alla maestria artigianale che contraddistingue la maison, la sfilata esclusiva è stata riservata ai clienti più fedeli e anticipata da un video teaser pubblicato sui canali social con Wim Wenders e Tilda Swinton, che sedevano in prima fila. La location scelta per l’evento ha un significato profondo. Il Lago dell’Ovest, patrimonio dell’Unesco, ha offerto uno scenario incantevole che ha intrecciato storia e poesia in una narrazione estesa dal passato al futuro.
Il cuore della collezione si ispira ai celebri paraventi Coromandel, simboli di eleganza e intimità, che adornavano l’appartamento di Gabrielle Chanel al 31 di Rue Cambon a Parigi. Questi oggetti preziosi, decorati con intarsi di madreperla e motivi floreali, rappresentavano per Coco una finestra aperta su un Oriente immaginario mai visitato. Tra raffigurazioni di piante, paesaggi montani, pagode e scene di vita quotidiana, la fondatrice della maison trovava ispirazione e rifugio creativo. Proprio da questi paraventi e dal loro legame con il Lago dell’Ovest prende forma la nuova collezione, che si propone come un viaggio simbolico capace di unire l’eredità di Chanel alla ricchezza della cultura cinese.
La sfilata si è aperta con una serie di look caratterizzati dal nero lucido che evocava le superfici laccate tipiche dei Coromandel. Le silhouette fluide e dinamiche hanno fatto assomigliare le modelle a creature fantastiche emerse dall’acqua, amplificando l’atmosfera onirica e sospesa della passerella in legno circondata dalla leggera nebbia del lago. A questa apertura si sono alternati completi in tweed, emblemi della maison, reinterpretati con ricami floreali, giacche cropped e longuette preziose. L’intera collezione ha mostrato la capacità di stratificare riferimenti culturali lontani e dettagli contemporanei, mantenendo un equilibrio tra tradizione e innovazione.
I richiami alla Cina sono stati presenti in tutta la collezione, ma sempre con discrezione e raffinatezza. Le pieghe delle gonne e degli abiti richiamavano la forma dei ventagli tradizionali, mentre le chiusure ad alamaro e i nodi in velluto delle giacche ricordavano i cheongsam, i tipici abiti cinesi dal collo alto. Tra gli accessori si è distinta la mini It Bag matelassé bianca, ispirata ai biscotti della fortuna, che ha dimostrato ancora una volta la capacità della maison di unire dettagli significativi e inaspettati.
In passerella non sono mancati capi dall’estetica audace e contemporanea. Cappotti lunghi in velluto e tweed, montgomery oversize e giacche dal taglio smoking si sono alternati a gonne a portafoglio, culotte e pantaloni cropped. Ricami floreali di camelie e fiori di loto hanno decorato vestaglie e abiti da sera, evocando un lusso discreto e sofisticato. A completare i look c’erano stivali scamosciati altissimi, slippers e accessori gioiello.
L’intera collezione ha interpretato con maestria il vocabolario stilistico di Gabrielle Chanel, rendendo omaggio al suo immaginario e al suo amore per l’artigianato. Il viaggio mai compiuto da Coco Chanel attraverso l’Oriente ha trovato realizzazione in una sfilata unica. Un omaggio alla bellezza di una cultura lontana e al sogno di una donna che continua a ispirare la moda e l’arte.