Di Valerio Ernesto Pellegrino. Dopo aver fatto sognare i tifosi con l’annuncio della coppia Leclerc-Hamilton, le aspettative dopo due gare erano sicuramente altre.
In Australia è arrivata la prima delusione della stagione per gli uomini della Rossa che hanno concluso in ottava e decima posizione.
Da Melbourne si vola a Shangai, prima vittoria in rosso di Hamilton nella gara sprint del sabato, poi la batosta alla domenica: doppia squalifica, doppio zero.
Dal 2008 che la Ferrari non vince il titolo iridato, prima Vettel con RedBull che strappò ad Alonso il titolo all’ultima gara, poi il dominio delle frecce d’argento Mercedes, poi ancora RedBull con Verstappen e ora la McLaren, capitanata dall’ex Ferrari Andrea Stella, domina il circuito.
Diciassette anni di digiuno a Maranello, le aspettative durante il break invernale ogni anno sono alle stelle, poi sempre la doccia gelata a inizio del campionato: gli altri sono più forti.
Ciò che manca a Maranello è sicuramente la continuità nel progetto, Vasseur racconta di come il progetto della SF-25 sia al 99% diverso da quello della sua progenitrice SF-24 che, nonostante le difficoltà, si è giocata il titolo costruttori fino all’ultima gara.
I tifosi hanno fame di vittoria, così come i due piloti Ferrari, entrambi alla ricerca della vittoria: Leclerc, per scrollarsi di dosso l’appellativo di “Predestinato”, vuole vincere il suo primo titolo personale, mentre Lewis Hamilton, dopo l’amara sconfitta nel 2021, vuole l’ottavo titolo iridato in rosso, che lo renderebbe il pilota più vincente di sempre.
La realtà dei fatti è un’altra: la macchina è rossa ma l’umore è sempre più nero, la scuderia più vincente di sempre non riesce più a vincere.