Di Samuele Moretta. Fino al 2011 il Milan vantava il primato di essere la squadra più titolata al mondo, per quanto riguardava i titoli internazionali, con ben 18 trofei UEFA/FIFA. Poi scavalcato da club come il Real Madrid, che ha cominciato una nuova era di vittorie europee dal 2014 in poi. Ma come è possibile che una squadra che fino a 15 anni fa era la più titolata al mondo, oggi si ritrovi al nono posto in classifica in campionato? I piccoli tifosi di oggi del Milan possono emozionarsi vedendo la squadra che tifano solamente nei video delle imprese del passato, oppure attraverso i racconti portati avanti dai propri nonni o genitori. Purtroppo si sa che nel mondo del calcio le cose possono cambiare molto rapidamente, ma e incredibile che una società che fino a 15/20 anni fa incuteva timore a qualsiasi squadra affrontasse, oggi sia normale vedere fuori dalla lotta per le competizioni più importanti. Basti notare la differenza di organico che c’è tra il Milan di oggi e quello di ieri. Un tempo c’erano veri fuoriclasse come Kakà, Shevchenko, Pirlo e soprattutto Paolo Maldini, il calciatori che più di tutti rappresentava il “Milanismo”. Forse e anche questo uno dei fattori che ha portato il Milan a perdere il prestigio che aveva un tempo, nella squadra di oggi non c’è nessuno che lotti per la maglia che indossa, si e perso l’attaccamento di un tempo. E queste sono solo due delle tante cose che si possono scrivere riguardo questa situazione. Sicuramente in mezzo a questa crisi ci sono anche errori legati al calciomercato, non ci sono stati molti acquisti che potessero esaltare una piazza calda ed esigente come quella milanista, che ha visto, soprattutto nei tifosi più grandi, alzare moltissimi trofei, i più importanti nella storia del calcio, ed e forse anche questo un altro passo importante di cui parlare. I calciatori del Milan sentono il peso della maglia che indossano, e la pressione gioca un ruolo molto importante nel calcio, perché non tutti hanno il carisma e il carattere per reggere un tale peso. E anche giocare a San Siro, uno degli stadi più importanti nella storia di questo sport, di certo in termini di pressione, non giova ai calciatori del Milan. Un ultimo fattore da trattare, ma non meno importante, riguarda certamente l’addio al Milan del presidente più vincente della storia del club, Silvio Berlusconi, che acquistò la squadra nel 1986 e ne resto alla guida fino al 2017, portandola sul tetto d’Italia e del mondo, facendole vincere 29 trofei. Insomma, il Milan resta il Milan ma solo di nome. Per tornarlo ad essere davvero serve una scossa. Non bastano piu le parole, ma serve un progetto chiaro, il coraggio e delle scelte forti. Perché il Diavolo, adesso, ha davvero smesso di far paura.
Sport/Milan, l’eco dei trionfi è ormai un sussurro