Di Elisa Fralleoni. E’ sempre più intricata e dubbiosa la vicenda sul ventiquattrenne ucciso in zona Appio Latino, la sera del 23 ottobre. Ormai è chiaro che dietro alla presunta rapina finita male c’è dell’altro. La procura di Roma sta lavorando su un nuovo filone d’inchiesta che vede come movente dell’omicidio una lotta tra bande rivali per il controllo del mercato della droga. L’ingente somma di denaro presente nello zainetto di Anastasiya (più di 2000 euro) confermerebbe  questa ipotesi. Secondo gli inquirenti, infatti, la giovane coppia avrebbe dovuto usare quei soldi per acquistare dosi di marijuana, non per uso personale, bensì, per una nuova piazza di spaccio, pronta a competere con il giro di Tor Bella Monaca e San Basilio.

Si tratta dunque di un regolamento di conti? Questa è una cosa su cui il PM vuole indagare più a fondo. 

Attraverso la testimonianza di due emissari di Del Grosso (l’assassino), si è scoperto che gli acquirenti non dovevano essere due (la coppia), bensì quattro, tre uomini ed una donna.  Uno dei due giovani di cui parlano è Giovanni Princi (amico di vecchia data di Luca Sacchi). L’uomo, già processato per droga, era presente la sera dell’omicidio, lui stesso l’ha ammesso. Secondo i tabulati telefonici, risulta  inoltre che avesse dei legami con i due assassini del ventiquattrenne. A confermarlo sarebbe stata una telefonata tra lui e gli aggressori prima dell’omicidio. Il ragazzo nega di conoscerli ma gli inquirenti non gli credono. Attualmente la polizia è a caccia del presunto quarto uomo. 

E mentre la procura manda avanti il caso, la famiglia di Luca chiede giustizia per il figlio che li ha lasciati troppo presto.  «Luca vedeva tutti buoni, io gli dicevo di stare attento, di non fidarsi, di guardare anche il fratello più piccolo, Federico. Non so, cosa sia successo; forse si fidava troppo dell’altra gente. Ma era all’oscuro di tutto questo retroscena, d’altronde non aveva bisogno di soldi, io ho un ristorante e per qualsiasi sua necessità chiedeva a me e a sua madre. Mi fidavo ciecamente di Luca, era ragazzo cristallino» queste sono le parole di Alfonso Sacchi, padre della vittima.