Di Flavia Romagnoli. Ci risiamo, anche per questa settimana abbiamo un “donna aggredita e picchiata” in prima pagina. Questa volta parliamo di una 28enne nordafricana incinta di Crevalcore (Bologna) che è stata sequestrata per mesi dal marito marocchino, il quale la violentava di continuo fino ad arrivare al punto di costringerla un giorno ad assumere un infuso abortivo naturale, fatto in casa, a base di curcuma e curry. C’è da aggiungere purtroppo che per tutto questo tempo l’uomo non ha agito da solo, ma con la complicità di altri due uomini, precisamente suo padre e suo fratello maggiore. Quindi, non solo viene torturando la donna che è stata scelta in moglie e che in teoria dovrebbe accarezzare ogni sera ma sta anche rovinando o addirittura rischiando di togliere la vita di quello che tra qualche mese sarà suo figlio. C’è da chiedersi quando rientra a casa la sera, con che coraggio riesce a guardarsi allo specchio? Come si fa a scegliere di sequestrare una donna incinta, per giunta moglie, e prendere come impegno quotidiano quello di andare da lei a massacrarla?
Provate solamente a immaginare questo tipo di episodi non provate già un senso di sporco e disumano verso la vostra persona? Io assolutamente sì, pur essendo donna; e così dovrebbe accadere nella mente di ogni uomo esistente sulla faccia della terra, invece più sentiamo tragedie di questo genere e più aumenta il numero di femminicidi annuali, più sentiamo questo tipo di notizie, ormai quasi quotidianamente, e più si “studiano” strategie per uccidere o violentare un’altra donna in maniera differente da come è già stato fatto da un altro uomo. È follia, questo mondo è folle, le persone sono sempre più folli. In questo caso fortunatamente la 28enne di Bologna è ancora viva, ora sta fisicamente bene e non ha perso il feto, anche se purtroppo ci saranno probabilmente alcune conseguenze a livello fisico-neurologico sul bambino.
Le donne non devono arrendersi , non smettere di combattere; mai !Anche se la paura a volte prende il sopravvento.