Di Giovanna Bacco. “Tre più due”, la formula magica che ciascun studente ha pronunciato nel corso della sua carriera universitaria. Non è affatto semplice decidere quale strada intraprendere dopo aver preso il diploma e ancora più difficile lo è per la magistrale. La lotta tra “scegli con il cuore, ciò che più ti piace, che ti appassiona” e “attento a cosa decidi, cercare lavoro è diventato sempre più complicato” è un qualcosa che attanaglia tutti i giovani studenti che si ritrovano a dover prendere una delle decisioni più importanti della propria vita e che condizionerà inevitabilmente il loro futuro.
Entusiasmo, passione, impegno, costanza: queste le caratteristiche del giovane studente alle prime armi, di chi per la prima volta mette piede in università, che entra a far parte di un mondo nuovo, di un mondo che non conosce, ma che ha voglia di assaporare, di scoprire, di immergersi completamente. Le prime lezioni, i primi esami, l’ansia, la preoccupazione, la felicità di un bel voto o l’insoddisfazione di non essere riusciti a dare del nostro meglio, quante volte ci è capitato e quante volte capiterà ancora. Sembra quasi tutto così semplice, così facilmente raggiungibile diventare “Dottore” o “Dottoressa” durante la Laurea Triennale, che vedi come l’unico traguardo della tua esistenza, l’unica strada da percorrere, nonostante le mille difficoltà incontrate lungo il tragitto.
Ma, tutto cambia con la Magistrale. Si diventa più grandi, più consapevoli, più maturi, semplicemente si cresce…e più che l’ansia per un esame che possa andar male, ciò che ti preoccupa davvero è quando tutto questo sarà terminato, quando varcherai definitivamente la porta di quella che per anni è stata una seconda casa per te. Quando ti ritroverai, da solo, ad affrontare gli ostacoli che il mondo del lavoro ti metterà davanti. Perché ora non si può più tornare indietro, non si può più sbagliare, e scegliere in cosa specializzarsi diventa fondamentale per la realizzazione personale. Ora non c’è più tempo per giocare. Adesso si fa sul serio.
Tante sono le cose che cambiano nel passaggio dalla Triennale alla Magistrale, ma forse ciò che cambia più di tutto siamo noi. Il modo in cui affrontiamo il nostro percorso universitario, con tutti i suoi dubbi, i suoi cambiamenti, le sue paranoie, è ciò che conta più di ogni altra cosa. E poi c’è l’amore per ciò che fai…che non può mancare, non deve mancare…ne costituisce l’essenza.