Di Riccardo Fermani. Rugby, sport violento o nobile disciplina?
Botte, risse, sangue, traumi e contrasti ai limiti dell’ immaginabile, questo è il rugby… o almeno questo è quello che appare agli occhi di chi, riguardo questa nobile disciplina, non sa nulla. Al contrario del pensiero comune, il rugby non è uno sport dove “ci si prende a botte o ci si mena”, bensì un gioco molto complesso, basato su valori nobili e sul rispetto dell’avversario, dentro e fuori dal campo. Se sul campo può sembrare uno sport fisico molto duro in cui il contatto è prerogativa fondamentale, fuori dal terreno di gioco non c’è alcuna sensazione di astio o rancore tra i giocatori. Placcaggi e terzo tempo sono infatti croce e delizia di questo sport.
Il Rugby è uno sport di contatto e come tale, un giocatore che lo pratica, si allena a ricevere e dare colpi. Proprio l’abitudine al contatto fisico permette ai giocatori, di evitare traumi e nel contempo, imparano a rispettare l’avversario. Il contatto è ammesso soltanto per chi ha la palla in mano e pertanto chi la ha, si aspetta di ricevere un placcaggio e cadere a terra. Sfatiamo così un altro tabù; no, nel rugby non è permesso placcare o “mandare a terra” chi si vuole; ma al contrario, negli anni sono state introdotte regole atte a tutelare l’incolumità fisica dei giocatori e limitare i gesti violenti.
Da giocatore posso dire che il bello del rugby è proprio l’aspetto di un accentuato contatto; lottare sul campo per 80 minuti, faticare e combattere insieme ai tuoi compagni per conquistare quel singolo metro, sacrificarsi fino alla fine, raggiungere la meta, affrontarti con i tuoi avversari sapendo che però, dopo il fischio finale, sarà una birra a farvi tornare amici. Le nostre madri sin da piccoli non amavano l’ idea di farci praticare uno sport in cui il contatto fisico è uno dei primi insegnamenti e non le rendeva felici vederci tornare a casa pieni di fango.
In un momento in cui altri sport manifestano esempi di violenza ed irregolarità, il rugby può dimostrare che in sé, non contiene il sinonimo di violenza e brutalità ma, rispetto e amicizia.