Di Fabiana Donato. Piatti che volano, parole che feriscono, ma a volte molto peggio e si scatena la violenza…il femminicidio. In una situazione di normalità di coppia l’importante è saper far la pace. Convivere con la persona amata è l’obiettivo che si pongono molte coppie per conoscere l’altro e per condividere la propria vita. Niente di più romantico, niente di più complicato. Confidenza, incomprensioni e nervosismi, sono le piaghe che affliggono i rapporti d’amore. Sono prove che, chi ama, decide di affrontare, accettando la sfida della convivenza.
La convivenza di fatto viene riconosciuta alla coppie di maggiorenni, sia eterosessuali sia omosessuali, che vivono insieme e che non hanno contratto un matrimonio civile o un’unione civile. Dopo un lungo dibattito, politico e mediatico, il 20 maggio 2016 è stata approvata dalla Camera la legge n.76, rubricata “Regolamentazione delle unioni civili tra persone delle stesso sesso e disciplina delle convivenze”. Giuridicamente la questione è stata ampiamente analizzata, disciplinando anche la convivenza di coppie omosessuali. L’aula ha approvato la proposta di legge n. 3634 nel testo già licenziato dal Senato il giorno 25 febbraio 2016, quale risultante dalle integrazioni apportate dal Governo, con il maxi-emendamento presentato in data 24 febbraio a firma del Ministro Elena Boschi, al disegno di legge noto come “ddl Cirinnà”, dal nome della prima firmataria, la Senatrice Monica Cirinnà. Il contenuto si focalizza in particolar modo sulla questione del contratto di convivenza. La legge è ben definita, ma possiamo dire lo stesso dei rapporti? Il problema è che porre delle regole definitive ed assolute, capaci di gestire in maniera adeguata un rapporto di coppia, non è possibile. Per quanto si cerchi di trovare delle soluzioni che possano prevenire i guai, purtroppo, i rapporti amorosi vanno oltre la giurisprudenza. L’amore è irrazionale. I primi tempi ci si conosce, cercando di rispettare gli spazi dell’altro, ma cosa succede quando gli spazi diminuiscono? Il rapporto diventa più forte, però questo non significa che sia senza il rischio di crollare da un momento all’altro. È un’arma a doppio taglio: aumenta la confidenza, aumenta la possibilità di ferire l’altro. Più si è dentro al rapporto, maggiormente risulta facile far soffrire la persona amata. Non lo si fa consciamente, fa tutto parte del processo amoroso. Ci si innamora e basta, e al tempo stesso ci si può distruggere amando. Eros e thanatos, pulsioni in perenne conflitto, alimentano una relazione sana, mantenendosi però in giusto equilibrio. Essa non deve sfociare né in qualcosa di malato, né finire, e se succede questo, non c’è amore che tenga. Amare è naturale, saper amare, lo si impara con il tempo. Stipulare degli accordi di convivenza, sperando che ponendo delle “condizioni” si possa sapere gestire un rapporto, non è la realtà. Ascoltare e pensare per due, come una sola realtà, è una constatazione ragionevole capace di capire in maniera opportuna la complessità del rapporto. Capire l’amore, è un’altra storia impossibile, la cui unica risposta è quella di: dare amore. L’amore può essere alimentato solo da altro amore, può essere nutrito solo dal rispetto verso l’altro. Rispettare gli spazi e i silenzi, a volte, può fortificare un rapporto che ne ha bisogno. Stare vicini quando invece si dovrebbe stare lontani, significa rompere un muro che separa. Mai sacrificare la propria individualità, per soddisfare l’altro, interessi e amicizie sono quegli elementi di contorno, che fanno bene ad un rapporto d’amore sano. Tutto serve, nella giusta misura, senza negazioni. Dividersi i compiti in egual misura, genera in entrambe le parti un senso di responsabilità che li rende partecipi nel rapporto, senza intromissioni esterne. Il rapporto lo conosce solo chi ci sta dentro, gli altri sono di contorno, non devono essere parte della coppia. Essere attivi e vivere positivamente la quotidianità, senza cercare l’uno di crescere l’altra, o viceversa. Non ci si può comportare come si vuole, né imporsi delle rigide regole come se si stesse seguendo un addestramento militare, è sempre amore, che viene alimentato anche ricavando del tempo per sé, senza dimenticarsi però che l’intimità è importante. Mai mettere da parte le coccole, possono salvare una giornata andata male. Restando coerenti con sé stessi, si può essere in pace con l’altro, e fare davvero il massimo per non far finire il rapporto. Chi dà il meglio di sé nella propria quotidianità, darà il 100% al rapporto di coppia. Non esistono rapporti, senza litigi. Sbagliare è umano, trovare il modo di rimediare è il vero atto d’amore, compromettendone così la fine, o addirittura, una bellissima rifioritura.