Di Claudia Adamo. Il Perù è lontano migliaia di km da noi, ma oltre alle distanze geografiche questo paese è lontano anche a livello antropologico e per lo stile di vita, usi e tradizioni. Il modo migliore per rendersi conto di questa diversità è quello di recarsi in uno dei tanti mercati locali, dove si viene assaliti da una moltitudine di odori, a volte anche poco gradevoli, come quello della carne cruda e dei polli esposti nei banchi macelleria, e dove si viene rapiti dai colori dei banchi della frutta e della verdura. Ed infatti cesti pieni della frutta più strana ed esotica come la maracuja e la “lucuma” colorano la parte del mercato destinata all’agroalimentare, assieme al verde delle foglie di coca utilizzate per combattere il mal di montagna. Tuttavia ciò che stupisce è la moltitudine di tipi di mais e patate che assumono i colori più impensabili, come il viola, l’arancione, il nero. E basta uscire dal mercato ed andare a cena in un ristorante per rimanere perplessi quando viene servita la specialità locale, il porcellino d’India, sapientemente cucinato e orgogliosamente presentato con ancora il suo faccino e le zampine rimaste li immobili.
Salendo sull’altopiano andino ci si rende conto di quanto anche le persone siano così diverse da noi, guardandone semplicemente i tratti somatici, unici rispetto anche al resto del mondo. Qui infatti ci vivono i peruviani di origine quechua o aymarà, e sono molto bassi, con gli occhi e i capelli neri e la pelle marrone tendente al rosso. Sono tutti molto simili agli occhi di chi li guarda, e sembra quasi difficile riconoscerli e soprattutto capire la loro età, anche se l’unica cosa certa su questo altopiano è che moltissime persone festeggiano più di 100 compleanni, tanto che molti studi si sono concentrati sulle cause di questa longevità. Queste persone vivono una vita molto semplice, organizzata in comunità locali, con un capo che può essere anche donna, e basate sulla condivisione. Le loro case, infatti, sono formate da ambienti utilizzati da nuclei familiari diversi. Non è quindi raro che vi sia un unico bagno all’interno di un cortile ed utilizzato da 15 persone di famiglie diverse. Il fulcro della casa è la cucina, che profuma a ogni ora del giorno di zuppa di quinoa e di verdure, principali alimenti di queste comunità, e sembra che ogni donna qui non voglia rinunciare ad esserne la “regina”, ed infatti la cucina è uno dei pochi ambienti che ogni famiglia si concede esclusivamente per sè.
Da ultimo, ciò che distingue la cultura peruviana, ed in particolare di quella della popolazione andina rispetto alla nostra occidentale, è il rapporto con la madre terra, la “Pachamama”, e con il sole, il “Pachatata”. Qui vige un rispetto assoluto per questi elementi e per la natura, e tutto il fluire della vita è legato proprio ai ritmi di quest’ultima. E allora guardando alla straordinaria natura che cresce rigogliosa, ai valori quali il rispetto per la nostra terra, considerata un’eredità per i posteri, viene da chiedersi se forse questo paese così economicamente poco sviluppato non sia invece tanto avanti rispetto all’Occidente, dove il progresso sta facendo si che cemento e mattoni stiano prendono il posto del verde e le industrie stiano uccidendo la nostra madre terra.
Perù, la distanza oltre le distanze