Di Angelica Grieco. “Non una di meno”: slogan che negli ultimi anni cerca di sconfiggere la violenza sulle donne e di abbattere i terribili dati statistici che dimostrano l’anormale numero di femminicidi calcolati ogni anno (era ispirato a un testo della poeta e attivista messicana Susana Chavez (“Ni una mujer menos, ni una muerta más“), uccisa nel 2011 per aver denunciato i crimini contro le donne messicane), sta drammaticaente tornando di moda.

Spettacoli teatrali,film,programmi televisivi: tutto il mondo contribuisce alla sensibilizzazione dell’argomento per far arrivare forte e chiaro il messaggio di protesta, anche ai più giovani.

Donne bruciate, mutilate e picchiate. Solo in Italia,le statistiche dimostrano un femminicidio ogni 72 ore. Circa 142 donne l’anno.

Quanto ancora bisognerà subire tutto questo, per essere donne? Essere trattate come individui senza identità, private della  vita come se non valesse niente?

Dover restare in silenzio, passare da deboli, soprattutto di fronte a chi vuole vedere solo la femmina e non la donna.

Donne che non vorrebbero sentir parlare di femminicidio ma di femminilità; non leggere di cronaca nera ma di cultura femminile.Per chi sta lottando per tutto questo, per chi verrà dopo e per coloro che hanno pagato con la vita il voler essere donna

 

 

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