Di Alessandro Guaschino. É il riassunto non solo dell’ultimo gran premio ad Aragon, terra spagnola, il quale ha visto sul podio tre padroni di casa, con Joan Mir che si prende anche la testa del mondiale, accentuando il dominio di quella scuola piloti che vede nel grande assente dell’anno, Marc Marquez, il capoclasse ma anche di quella che è la risposta italiana a tutto ciò.
E’ ormai da troppo tempo che non si vede un italiano alla vetta del mondiale.
Sia vecchi che nuovi nessuno sembra in grado di contrastare efficacemente quella lucida follia che tanto fa bene ai piloti spagnoli che con il passare degli anni non solo trovano conferme in piloti giá vincenti ma ne scoprono di nuove come nel giá citato Joan Mir che pur non disponendo di una moto prestante come può essere la Ducati tutta italiana di Dovizioso compensa con la sua tecnica e tenace che lo fanno svegliare la mattina dopo l’ultimo gran premio in cima alla vetta piú alta di tutte staccando ulteriormente proprio Dovizioso il quale, per l’ennesima volta, si dimostra troppo debole per ambire al motomondiale non andando oltre la settimana posizione.
Insomma, con un ormai forse troppo anziano Valentino Rossi, fermato dal COVID questo weekend, un Dovizioso che fa notizia solo per la discussione con il suo compagno di team, anche egli italiano, Danilo Petrucci, il quale non conferma la vittoria in Francia dello scorso Weekend, resta solo Franco Morbidelli nelle speranze dei tifosi italiani quarto nella griglia ma che scivola nelle retrovie in partenza e non va oltre la sesta posizione.
Che ci abbiano abituati troppo bene..resta l’amaro in bocca per l’ennesima occasione mancata da Dovizioso per risalire in classifica, con il motomondiale che si fa sempre piú in salita per gli italiani non ci resta che addolcire la pillola con le sensazionali gesta del trittico Bastianini, Bezzecchi, Marini che a differenza dei loro compagni in Moto GP, fanno emozionare e soprattutto sognare noi italiani in Moto 2, con un mondiale sempre piú a tinte azzurre.
Alessandro Guaschino