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Di Valeria Mascetti. Mondi diversi, che a volte non dialogano; che in certi momenti vanno in conflitto, si escludono: quello maschile e quello femminile nel lavoro, nella vita sociale e molto nel privato e nell’intimo . Il risultato è quello di avere donne sminuite, limitate, poco valorizzate nella sfera lavorativa e nella vita. Basti pensare alle donne che, prima della legge sulla maternità, venivano licenziate per una gravidanza o, addirittura, per un divorzio. Donne che, per questo, perdevano diritti, lavoro e dignità sociale mentre, dall’altro lato, c’erano uomini che continuavano la loro vita come nulla fosse. Nonostante queste donne abbiano fatto enormi passi allontanandosi da un passato unicamente maschilista, c’è ancora molta strada da percorrere e questo spesso non viene ammesso nemmeno dalle stesse.
Ma le donne lottano. Lottano con un unico obbiettivo: abbattere la diseguaglianza culturale . Un’ingiustizia morale che, purtroppo, affligge la donna anche al giorno d’oggi. Pregiudizi che limitano le opportunità.
“Opportunità” è una parola che sembra scontata, ma di sconti, per la donna, non ce ne sono mai.
“Nella nostra società se sei una donna devi fare il doppio, forse il triplo della fatica. E le sfide giornaliere sono infinite. […] Le donne, a differenza degli uomini, sono chiamate a fare compromessi. Ecco, non fate compromessi, perché gli uomini non li fanno.”
Queste sono le parole di Chiara Ferragni, vere e toccanti più che mai, pronunciate in una recente intervista in cui la donna-icona italiana per eccellenza parlava di donne e, in particolare, di quelle impegnate nel mondo del lavoro oggi. La sfera lavorativa è sempre stato uno dei più grandi nemici della donna: basti pensare che, non molti anni fa, questa era obbligata a svolgere il suo unico “lavoro” a casa: pulire, cucinare e procreare perché di fare un lavoro vero “non era capace” oppure, più semplicemente, “non le spettava”. La donna dipendeva dall’uomo sempre e comunque, e niente le era dovuto. L’emblema, attualmente, è il cosiddetto “gender gap”: lavoro, stipendi e opportunità molto, troppo diversi tra uomini e donne. Meno retribuite, insoddisfatte e spesso tenute a distanza dai ruoli manageriali.
Una donna guadagna quasi sempre meno di un uomo e, per raggiungere il suo stesso profitto. Ma ci sono donne che hanno combattuto e rivendicato la propria figura partendo da Olympe de Gouges e arrivando a Malala Yousafzai: è anche grazie a loro che tutto ciò sta cambiando, anche se lentamente. A dimostrazione del fatto che è insito in ogni donna l’orgoglio: l’orgoglio di essere donna, la volontà di difendere sé stessa e di rendere al 100% la propria persona.