Di Clarissa Leone. La vita di una persona è piena di condizionamenti, da parte della famiglia, del partner, degli eventi. Una donna però è più condizionata per il semplice fatto che su di lei ricadono responsabilità e pregiudizi rispetto all’uomo un uomo.
Molte sono le donne che nel loro lavoro non riescono a fare carriera. Alla base di questo c’è la volontà di avere una gravidanza, una famiglia. Ci sono purtroppo migliaia di donne che decidono di lasciare il proprio lavoro dopo il parto, poichè partorire, allattare, svezzare, educare e crescere uno o piu figli è un lavoro enorme. Oppure donne che non possono avere un lavoro perchè non si concilia con con la loro vita privata: purtroppo ancora oggi la responsabilità della famiglia nella nostra società ricade per la maggior parte sulla donna. La figura dell’uomo “mammo” è nell’immaginario comune ancora molto lontana e questo condiziona moltissimo la vita di una donna che deve scegliere tra la carriera nel lavoro e il desiderio di essere mamma. Lo stesso problema si presenta anche quando una donna è single.
Ci sono leggi che tutelano la maternità ma in Italia, molto piu che in altri paesi, si fa fatica ad usufruire dei diritti e delle tutele previste per avere un figlio.
Il desiderio di essere madri quando si è delle donne in carriera oggi è diventato un ostacolo insormontabile ed il risultato è quasi sempre quello di scegliere tra le due realtà, specialmente quando non si ha la possibilità di avere una babysitter per un aiuto.
Questa discriminazione sul lavoro rende , dopo oltre trent’anni di lotta, le donne ancora non libere di fare le proprie scelte , rispetto agli uomini perennemente liberi e con minori responsabilità.
Finchè la nostra cultura sarà radicata in certi stereotipi di genere le donne saranno sempre discriminate nel mondo del lavoro e di conseguenza non libere, ma represse e insoddisfatte della vita che la società impone e sceglie per loro.