Viviamo in un’epoca dove la comunicazione è alla base di ogni cosa e dove anche lei si è evoluta con noi: prima cartacea e adesso digitale. Proprio a tal proposito, al giorno d’oggi, la “televisione” è uno degli strumenti di comunicazione più importanti. Tuttavia, lo scrittore tedesco H.M. Enzensberger, non concorda con quanto affermato. Egli considera il “video” non come uno strumento di comunicazione, bensì come una specie di quadro astratto dove colori, suoni, oggetti e persone si susseguono. Purtroppo però sembra proprio che l’idea di Enzensberger stia largamente prendendo piede… .
Provate infatti a guardare oltre la bandiera del dovere di cronaca. Che cosa vedete?!. Un immenso mare dove galleggia una grande vastità di spazzatura di programmi, dove l’attenzione dei “pesci” arriva al culmine quando appaiono scene di sangue, sesso e crimine.
Ormai la televisione italiana oggi è principalmente questo… . Una grande audience, un picco di ascolti, si hanno quando vengono mandati in onda programmi che gareggiano tra loro per chi è il più scandalizzante: omicidi, stupri e ricerca di persone scomparse sono al primo posto nella classifica degli ascolti.
Inoltre sono tantissimi i programmi che irrompono nel mondo dei giovani, e non solo!. Anche tra gente di media età e anziani si sta diffondendo la visione di questi programmi, in cui avvengono fatti così assolutamente sciocchi e ridicoli oppure rivelati scottanti scoop, che la conversazione al riguardo poi si protrae all’infinito, senza tener conto ovviamente che se si sprecassero due secondi in più e si riducesse un briciolo di pigrizia per cambiare canale, esistono programmi più intelligenti, educativi e che fanno sorridere lo stesso.
Proseguendo ancora in questo mare immenso, troviamo anche la categoria delle “telenovelas”, che costano poco e valgono ancor meno. Esse tengono indubbiamente compagnia agli anziani, ma il fatto è che in Italia ne vengono messe in onda centinaia e loro trame non propongono mai qualcosa di nuovo, al contrario sempre topic stra-usati e banali. Le telenovelas sono come le fiabe, trattano sempre gli stessi argomenti ed hanno una sovrana proprietà. È arrivata proprio l’ora di smontare questa tendenza e la cosa migliore che si possa fare e che spetta a chi tra le duopoliste di oggi, la Rai e Mediaset, ha più coraggio, è ridurre l’acquisto di queste scontate telenovelas e la loro messa in onda e sostituirle con programmi più utili e intelligenti.
Un buon inizio sarebbe magari lasciare più spazio alle fictions, come quelle che trasmette la Rai, dove si parla di personaggi famosi o che hanno contribuito al nostro passato e alla nostra storia e cultura italiana ma che trovano sempre uno spazio per far sorridere lo spettatore!.
Il criterio migliore è stabilire una giusta misura tra educazione, attualità, cultura e risata, senza questa preziosa chiave, sarà difficile salvare la televisione italiana e soprattutto i milioni di telespettatori che vi si celano dietro.