Di Angelica Grieco. Minacce, molestie, pedinamenti: sono questi i comportamenti tipici di uno stalker.
Lo stalking è una violenza di tipo persecutorio che viene vista, da parte del persecutore, solo come un ingestibile e fortissimo bisogno di verificare e controllare costantemente ogni movimento della vittima scelta.
Queste continue verifiche avvengono attraverso pedinamenti e molestie, ma sono spesso accompagnate da incessanti messaggi e chiamate che provocano nella vittima un cronico stato di ansia e paura.
Nonostante si presentino molte tipologie di stalking, nel peggiore dei casi lo stalker, che in una situazione simile viene definito ‘’predatore’’ ed è spesso affetto da disturbi psicopatologici, ha come scopo principale e vitale l’avere rapporti sessuali con la vittima; così che questo possa accadere e far nascere nella ‘’preda’’ un senso di esaltazione dovuto alla paura, propone continue situazioni spiacevoli come inseguimenti, minacce, pedinamenti: da qui, il nome da brividi.
Un ulteriore tipo di violenza che viene spesso confuso con il precedente, invece, è la violenza di controllo.
Mentre lo stalker non vive un corrente rapporto amoroso con la vittima, nella violenza di controllo, la persona ossessionata dalla continua ed assillante verifica delle sue azioni, è il partner stesso.
«Fammi vedere il cellulare», «Dove vai? Con chi esci?», «Chi era quello con cui ti ho vista parlare? Fammelo conoscere».
Queste frasi che provocano agitazione ed angoscia al solo pensiero, sono le più tipiche di un uomo affetto da una simile mania di controllo che necessita sapere e controllare tutto ciò che accade nella vita della propria partner, dall’andare a fare la spesa al vedersi con un’amica, tanto da provocarle timore e ansia per qualsiasi azione eseguita.
In entrambi i casi si tratta di violenza, due tipologie delle tante, ed è importante ricordare che c’è modo di uscire da un incubo simile, che ci sono luoghi molto più accoglienti e caldi di braccia ossessive e leggi che incriminerebbero un molestatore. E che, denunciando, si può davvero rinascere.