Di Lucrezia Belisario

Una caduta clamorosa, un tonfo elettorale difficile da accettare ma in qualche modo previsto: perché la vera sconfitta di questa tornata elettorale è quella delle 5 Stelle

Un test importante è stato quello delle elezioni regionali di domenica scorsa in Abruzzo,  anche per i partiti di  governo in vista delle europee,  e per le opposizioni.  Si tratta infatti del primo banco di prova elettorale di rilievo dall’insediamento del governo M5s-Lega.

Si trattava di elezioni anticipate, convocate in seguito alle dimissioni del governatore Luciano D’Alfonso che lo scorso 4 marzo è stato eletto al Senato, tra le file del Partito democratico.

Le elezioni regionali in Abruzzo hanno portato all’elezione del candidato del centrodestra, Marco Marsilio. Dietro di lui Giovanni Legnini, del centrosinistra, e Sara Marcozzi del M5s.

Il M5S finisce terzo con il 19,1% dei voti: ma il risultato è un vero e proprio crollo. È, infatti, riuscito a stento ad arrivare al 20% perdendo così quasi venti punti percentuali dalle elezioni politiche dello scorso marzo. Una caduta clamorosa anche rispetto al 21,4% ottenuto cinque anni fa. Questo  è quanto emerge dall’analisi dei dati sulle elezioni regionali.  Un risultato per un partito che dimostra ancora un debole radicamento territoriale, ma è un primo e rilevante campanello d’allarme». 

Del calo dei 5 stelle ne gode soprattutto la Lega, che raddoppia i suoi consensi in una regione dove cinque anni fa neppure si presentava, dimostrando l’efficacia della sua duplice strategia politica.

Nel Movimento c’è delusione sia per la “performance” della candidata Sara Marcozzi, finita terza, sia per il risultato di lista, che ha raccolto meno delle precedenti regionali.

In Abruzzo i 5 Stelle sono passati dagli oltre 300 mila voti raccolti alle elezioni politiche del 4 marzo scorso, ai meno di 120 mila delle Regionali di ieri.

Un calo impressionante: il M5s perde più di 180mila votanti: sei elettori su dieci non hanno riconfermato la loro fiducia al Movimento.

Certo, storicamente il M5s ha sempre sofferto le elezioni locali, ma questo può spiegare fino a un certo punto il calo del Movimento; difatti il clima all’interno  non è dei migliori: i rappresentanti del partito preferiscono tenere un profilo basso, e, diversi eletti 5 Stelle si stanno coordinando in queste ore per chiedere che la sconfitta in Abruzzo venga affrontata in un’assemblea congiunta con il vicepremier nonché capo politico del Movimento, Luigi Di Maio, ma anche con i ministri grillini del governo giallo-verde.

In conclusione, i risultati delle elezioni regionali in Abruzzo parlano chiaro, e hanno confermato ancora  una volta che il centro-destra rappresenta la maggioranza fra gli elettori”.

Insomma , non un bel segnale per i pentastellati. Sarebbe infatti la prima vera e propria conferma di quanto i sondaggi dicono da mesi: forte incremento della lega e calo del M5s.

Nell’ultimo anno il Movimento Cinque Stelle non è mai stato così in basso nelle intenzioni di voto degli italiani.
Sarà stata l’alleanza con la lega ha causare un calo cosi drastico di elettori?

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